Per tutto il mese di novembre il museo diocesano dedica ai santi un percorso espositivo, visitabile dal giovedì alla domenica.
Per tutto il mese di novembre il museo diocesano di La Spezia dedica ai santi un apposito percorso espositivo, che sarà visitabile dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 (tranne il giovedì).
«Ogni uomo che viene in questo mondo - si legge nella brochure - porta con sé il
progetto che Dio da sempre ha posto in lui e la santità
consiste nel realizzare nella nostra vita, con Dio, il suo
progetto. La santità non è
un merito acquisito, ma è un dono personale di Dio per la comunità. I santi che la Chiesa ci presenta nella sua storia sono persone
che in modo esemplare, con l'aiuto di Dio, hanno esercitato la loro missione per il bene
materiale e spirituale di tutti gli uomini. Il santo - si legge ancora nella presentazione dell'evento - si riconosce dalla sua unione a Dio, dal servizio
alla comunità e dalla
sua intercessione per il bene spirituale delle anime. Il genere letterario che narra le vite dei santi è
l'agiografia,
letteralmente "scrittura
dei santi", nel Martyrologium
romanum troviamo l'elenco
di tutti i santi della nostra Chiesa con le notizie della loro morte ed i
racconti del loro martirio tratte dagli Acta, dalle Passiones, e
dalle memorie della vita tramandate dalle comunità di appartenenza e dai processi tesi a canonizzare questi cristiani
straordinari. Ai racconti di parole si sono poi affiancati i racconti per
immagini, che non solo supplivano all'incapacità di lettura, ma erano anche capaci di commuovere e muovere
ancora di più all'imitazione perché vedere spesso persuade più di un discorso. Nelle immagini che rappresentano le vite esemplari dei
santi, ciascuno singolarmente o intere categorie di persone potevano e possono
trovare modelli di vita, intercessori, patroni e protettori. Le vite dei santi
dunque, sia narrate con parole, sia dipinte o scolpite, vogliono edificare il
lettore, e per far ciò tendono
a suscitare uno stupore che si tramuta in ammirazione, immedesimazione e
desiderio di imitazione. Si Utilizzano linguaggi narrativi che fanno ampio uso
di metafore che vengono dal grande patrimonio universale del linguaggio
simbolico che, attingendo ad elementi profondi e costitutivi della stessa
struttura del pensare umano, è comprensibile da tutti perché da tutti da sempre condiviso: il cielo è
alto, la divinità sta in alto, la luce dà vita, il fuoco purifica e rinnova, l'acqua è culla primordiale della vita, eccetera. L'uso di
simboli nella vita dei santi è facilitato dal fatto che nelle loro vite molti episodi
storici hanno valore di metafora paradigmatica e le loro vite sono in se stesse
metafore arricchite di simboli che in immagini si palesano in atteggiamenti,
colori, vesti, sfondi o attributi particolari portati come i sovrani portano le
insegne della loro regalità, oppure offerti a loro da angeli o appoggiate ai loro piedi. Si hanno dunque segni propri di tutti i santi come le palme
che ricordano il martirio o corone e ghirlande che rimandano alle battaglie
combattute in vita conseguendo vittorie simili a quelle degli atleti e poi
segni particolari per ciascun santo e quindi troviamo Lucia che regge un
piattino con gli occhi, la spada di San Paolo che fu decapitato, le chiavi di
san Pietro o la croce rovesciata, le frecce che hanno colpito San Sebastiano o
la torre in cui fu rinchiusa santa Barbara… Con la mostra dedicata ai santi il Museo Diocesano della Spezia vuole porre l'attenzione su queste importanti figure per fare conoscere le loro vite eccezionali e offrire ai visitatori una chiave di lettura per comprenderle ed inserirle nel contesto locale nella loro storia personale ed in quella universale».