Dalla conoscenza alla tutela del patrimonio ecclesiastico, per una "bellezza" da salvare e valorizzare...
Raccontare
gli ultimi dieci anni di storia dell'Arcidiocesi aquilana, che si snodano in un
percorso di vita iniziato oltre settecentocinquant'anni fa, necessiterebbe di spazi ben più ampi, entro i quali raccogliere
le numerose sfumature che hanno caratterizzato un lavoro complesso sotto il
profilo pastorale, amministrativo e culturale.
Queste annotazioni costituiscono, piuttosto, un breve resoconto delle criticità con cui la
Chiesa locale si è dovuta (inaspettatamente) misurare
all'indomani del 6 aprile 2009, e vuole tuttavia contribuire ad informare, in
un Paese geologicamente fragile come l'Italia, quanti potrebbero essere
coinvolti in esperienze di tal misura.
Il
regime straordinario che investe ancora oggi i settori diocesani deputati alla
gestione del patrimonio storico, non ha consentito, per la settimana Aperti
al MAB, l'organizzazione di eventi espositivi, o iniziative di
valorizzazione propriamente dette, nelle forme consuete. Inoltre, la scarsa
disponibilità di spazi adeguati, resa più stringente per la sovrapposizione di
un articolato calendario di appuntamenti già proposto dalle Istituzioni civili
nella ricorrenza del primo decennale del sisma, ha ulteriormente condizionato
le prospettive in tal senso.
L'Arcidiocesi,
pur trovandosi in piena emergenza, ha aderito all'iniziativa, e sceglie una
formula di esposizione inusuale, letteraria, per raccontarsi come
"Chiesa in cammino", viva e operante nella "storia della ricostruzione".