Documenti risalenti al periodo 1564-1823 testimoniano un forte legame tra attività notarile e religione cattolica
Dal 2 al 10 giugno verranno esposti, nel Museo diocesano di arte sacra di Ales (OR), oltre cento tabellioni presenti in atti notarili e scritture legali dal secolo
XVI al XIX, esempio di creatività, abilità grafica e senso estetico, che testimoniano lo stretto legame tra l'arte notarile e il cristianesimo. Queste
forme di significazione, che si evolveranno già a partire dal diciottesimo
secolo (e per un lasso di tempo non esiguo saranno compresenti) nelle moderne
forme dei timbri conservano la particolarità di essere realizzati a mano libera
con gli stessi inchiostro e pennino utilizzati nella scrittura dei
documenti. Una delle caratteristiche principali dei tabellioni è la
fedeltà pressoché assoluta al segno grafico di base, il signum della
croce, come a un vero e proprio archetipo dei contrassegni notarili (manuali e
poi a matrice). Nonostante ciò, anche tra i tabellioni dell'Archivio Storico
Diocesano di Ales, non mancano esempi, benché davvero rari, di contrassegni che
presentano raffigurazioni alternative. Il forte legame tra attività notarile
e religione cattolica - che sta alla base dell'utilizzo del signum crucis
come segno base e standard dei tabellioni - risulta alquanto rafforzato
in diversi contrassegni dalla scelta del notaio di includervi ulteriori simboli
religiosi. Una tipologia di tabellioni, cui possiamo accostare la
qualificazione non proprio scientifica ma efficace di ‘mini', è
rappresentata da segni tabellionali di dimensioni vistosamente più piccole
rispetto a quelli 'normali'. Questi particolari tabellioni (appartenuti a notai
operanti tra il secondo quarto del 1700 e il primo quarto del 1800)
rappresentano per la maggior parte delle croci spesso molto semplici, talvolta
anche elaborate e, in alcuni casi, semplici monogrammi talora sormontati da
piccole croci.