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 Anagrafe - Archivio News - Una giornata di studi in ricordo di Giovanni Previtali  
Una giornata di studi in ricordo di Giovanni Previtali    versione testuale
L'arte dell'Italia meridionale nel pensiero del grande studioso fiorentino, prematuramente scomparso nel 1988







Il 3 febbraio 1988 si spegneva a soli 54 anni il grande studioso fiorentino Giovanni Previtali (Firenze, 4 marzo 1934-Roma 3 febbraio 1988), docente di storia della critica d'arte e di storia dell'arte medievale e moderna presso le Università di Messina (1967-1972), Siena (1970-1983) e Napoli (1983-1988). Laureatosi con Roberto Longhi nel 1957, fu membro dal 1961 al 1971 della redazione della celebre rivista diretta dal grande studioso fiorentino, «Paragone», di cui fu anche segretario di redazione. Mel 1975, mentre era a Siena, fondò a sua volta, assieme all'archeologo Mauro Cristofani, «Prospettiva», un'altra testata tuttora di primo piano negli studi storico-artistici. Tra il 1979 e il 1981 coordinò i primi quattro volumi, quelli più aperti a questioni di metodo e a nuove frontiere di ricerca, dell'ancora imprescindibile Storia dell'arte italiana Einaudi. Nel 1983 la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Napoli lo chiamava a ricoprire la cattedra di Storia dell'arte medievale e moderna. Un riconosci­mento all'attività ‘meridionalista' di Previtali, iniziata con il rinvenimento dei frammenti di Tanzio da Varallo nella Sala Capito­lare di Santa Restituta a Napoli («Parago­ne», 229, 1969), continuata con i contri­buti apparsi nella Storia di Napoli (1972), scritti insieme all'amico e condiscepolo, Francesco Abbate, e nel saggio su Teodoro d'Errico («Prospettiva», 5, 1975), culminati infine ne La pittura del Cinquecento a Napoli e nel vicereame (Einaudi, Torino 1978). Scritti nei quali Previtali segnalò l'inaccettabile situazione di degrado e incuria in cui versavano molte opere d'arte di tutta l'Italia meridionale, anche a causa di quella condizione di subalternità degli studi storico-artistici nei confronti dell'Arte delle regioni centro-settentrionali. Veniva denunciata così per la prima volta l'esistenza, anche nell'ambito della storia e della tutela artistica, di una "questione meridionale".  A Napoli Previtali entrò nel Comitato scientifico di "Napoli '99" e progettò la mostra su An­drea da Salerno, tenutasi nella Certosa di Padula nel 1986. Furono però anni di attività rivolta soprattutto ai propri allievi, a cui assegnò delle sperimentali tesi di laurea sugli argomenti dei suoi studi e con i quali progettava una riedizione delle Vite del De Dominici. La malattia, scoperta agli inizi del 1987, e la morte nel febbraio dell'anno successivo impedirono la realizzazione di questo e di altri progetti che la sua fervida mente non smise mai di ideare.

Giovedì 31 gennaio 2019 il "Centro Studi sulla Civiltà artistica dell'Italia meridionale", associazione intitolata allo studioso fiorentino che riunisce oltre 150 studiosi, direttori di musei, funzionari ministeriali, docenti e studenti, e di cui è presidente Francesco Abbate, intende onorare la memoria di Giovanni Previtali con una giornata di studi a lui dedicata. Grazie alla collaborazione dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, che ha fatto rientrare la giornata nella sua programmazione, l'evento si terrà presso la Sala del Capitolo del convento di San Domenico Maggiore (ore 9-18.30).

Pur uniti da un'unica prospettiva d'indagine - la storia dell'arte in Italia meridionale - i diversi interventi sono stati suddivisi in 4 sessioni, ognuna delle quali dedicata a un tema di studio affrontato da Previtali e moderata da una figura che delle ricerche su quel tema ne è stato erede e continuatore: la pittura del '500 nel Viceregno di Napoli, le espressioni artistiche delle diverse realtà meridionali, la scultura, Previtali e l'arte meridionale. In allegato il programma completo

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