Un convegno sulla dismissione dei luoghi di culto e la gestione integrata dei beni culturali ecclesiastici
Si
terrà il 29 e 30 novembre nell'aula magna della Pontificia Università
Gregoriana il convegno 'Dio non abita più
qui?'. Dismissione di luoghi di culto e gestione integrata dei beni culturali
ecclesiastici / 'Doesn't God dwell here anymore?' Decommissioning
places of worship and integrated management of ecclesiastical cultural heritage,
promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura - Dipartimento
per i Beni culturali, dall'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici
e l'edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiane e dalla Pontificia
Università Gregoriana - Dipartimento dei Beni
Culturali della Chiesa. I lavori saranno aperti dai saluti di padre Nuno da
Silva Gonçalves SJ, Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana,
che ha offerto l'ospitalità; del cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del
Pontificio Consiglio della Cultura; dal vescovo mons. Stefano Russo, Segretario
Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che ha sponsorizzato l'evento.
Saranno
presenti anche il cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del Consiglio delle
Conferenze Episcopale d'Europa-CCEE e il Ministro italiano per i beni e le
attività culturali, dott. Alberto Bonisoli.
La
"dismissione e il riuso di chiese" sarà l'argomento della prima mattinata, in
cui parleranno il sociologo Luca Diotallevi (Università di Roma Tre), il
canonista Pawel Malecha (Pontificia Università Gregoriana), lo storico
dell'architettura Thomas Coomans (Università Cattolica di Lovanio) e la
giurista specializzata in patrimonio culturale Maud de Beauchesne-Cassenet
(Dipartimento d'arte sacra, Conferenza Episcopale Francese). Al di là
dell'aspetto quantitativo - per il quale non esistono ad oggi statistiche
attendibili - il fenomeno della dismissione degli edifici di culto sarà
pertanto affrontato sotto il profilo delle opportunità di riuso da parte delle
comunità per fini ecclesiali.
In
connessione con la precedente, nella seconda mattinata, dedicata alla "gestione
integrata" dei beni culturali ecclesiastici, si
parlerà della necessità di considerare la loro valorizzazione come parte
integrante della pastorale diocesana (Valerio Pennasso, Ufficio Nazionale per i
beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto, Conferenza Episcopale
Italiana), mediante la presentazione di alcuni esempi virtuosi delle diocesi
italiane di Padova (Andrea Nante, Direttore Museo diocesano) e di Trapani
(Liborio Palmeri, Delegato vescovile per la cultura) e delle diocesi catalane (Josep
Maria Riba Farrés, Direttore Museo diocesano di Vic). Seguirà la trattazione di
alcuni temi trasversali di particolare rilievo, come il dialogo interculturale
e interreligioso (Albert Gerhards, Università di Bonn) e la formazione di
operatori e il coinvolgimento delle comunità cristiane (Sandra Costa Saldanha,
Segretariato nazionale per i beni culturali ecclesiastici, Conferenza
episcopale portoghese).
Le
due sessioni pomeridiane saranno invece riservate ai 35 delegati di 23
conferenze episcopali (di Europa, America settentrionale e Oceania), invitate ciascuna a presentare una relazione sulla
situazione della rispettiva nazione sui due temi del convegno. I delegati
saranno chiamati a discutere e approvare un documento bilingue non normativo ma
di orientamento: La dismissione e il
riuso ecclesiale di chiese. Linee guida per la comunità ecclesiale/Decommissioning
and ecclesial reuse of churches. Guidelines for ecclesial communities,
costituito da 5 capitoli (contesto
socio-pastorale, diritto canonico, quadro normativo internazionale, criteri per
il patrimonio immobiliare, criteri per il patrimonio mobile) e alcune raccomandazioni finali.
Il
convegno vedrà la presenza di oltre 250 persone, di cui
circa 200 iscritti e 50 ospiti. I partecipanti provengono
per metà dall'Italia (distribuiti fra Nord [31], Centro [54] e Sud [39] e per
l'altra metà da ben 36 nazioni (le più rappresentatale sono USA [20], Gran
Bretagna [11], seguono Belgio e Portogallo [5], Canada e Germania [4], Francia,
Olanda, Slovacchia e Spagna [3] ecc.). Una quindicina di persone proviene
dall'Africa (Angola, Ghana, Nigeria), dall'America Latina (Brasile, Messico,
Perù) e dall'Asia (Filippine, Indie e Pakistan). Riguardo alla tipologia degli
iscritti, un terzo è costituito da rappresentanti di diocesi e di congregazioni
religiose, un terzo da studenti e da docenti di università statali ed
ecclesiastiche, un terzo da liberi professionisti (architetti), centri studi,
funzionari statali, associazioni, riviste.
A seguito di
una "Call for posters and papers" dal
titolo Decommissioning and reusing churches: issues and
research perspectives,
sono pervenuti da singoli ricercatori e da centri accademici di 13
paesi, diversi progetti di riuso, dei quali ne sono stati selezionati 12, che saranno
esposti in una mostra nell'atrio dell'Università Gregoriana e in seguito
pubblicati negli atti. Negli stessi spazi troverà posto in quei giorni anche
una mostra fotografica, esito del Contest
fotografico internazionale Chiese non più
chiese #nolongerchurches, finalizzato a documentare e condividere su
Instagram immagini di architetture di edifici di culto cattolici dismessi e
riutilizzati. Le immagini saranno pubblicate, oltre che negli atti, sulle
riviste Arte cristiana, Casabella e Chiesa oggi.
Per accrediti stampa, contattare: press@unigre.it