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 Dalle diocesi - Archivio - 2016 - Marzo - Quarant'anni con Avvenire 
La Spezia - Sarzana - BrugnatoQuarant'anni con Avvenire   versione testuale
La sinergia tra un quotidiano a diffusione nazionale come Avvenire e un suo inserto domenicale quale la pagina Spezia Sette pubblicata nella diocesi ligure de La Spezia-Sarzana-Brugnato. È questo il tema di riflessione al centro dell’anniversario che si ricorda in questi giorni: il 7 marzo, infatti, Spezia Sette ha compiuto quarant’anni. La sua prima comparsa nella foliazione domenicale di Avvenire, fortemente voluta dall’allora vescovo Siro Silvestri, data infatti alla domenica 7 marzo 1976, prima di Quaresima.
Da allora sono circa duemila le pagine diocesane spezzine nel quotidiano cattolico: non una sola domenica, in questi quarant’anni, è stata saltata. Il tutto con l’impegno di una redazione locale interamente fondata sul volontariato. Il primo responsabile, oggi scomparso, fu l’allora parroco di San Paolo alla Pianta don Angelo Fontanella, che assunse l’incarico per circa sei anni. Da allora al suo posto è subentrato don Giuseppe Savoca affiancato da collaboratori laici.
In questi quarant’anni molte cose sono cambiate sotto il profilo tecnologico e organizzativo. Basti pensare che la prima redazione, sistemata alla meglio in un angolo della sede di Azione Cattolica, lavorava con una vecchia macchina da scrivere Lexicon. Attenti tutti a usare sempre la carta copiatrice per evitare che qualche articolo andasse perduto (a volte è davvero accaduto). Ogni mercoledì sera – perché quelli erano i tempi 'obbligati' – qualcuno doveva raggiungere gli uffici postali e se, come spesso accadeva, si era in ritardo, il procaccia postale di turno alla stazione, per consegnare la busta fuorisacco per la redazione centrale di Milano. Fax, computer, Internet erano di là da venire... Così, quando capitava che il fuorisacco andasse perduto altra strada non c’era, se si voleva che la pagina uscisse, che quella di dettare tutto, articolo per articolo, e scandendo bene le sillabe, ai dimafonisti di Avvenire.
Oggi, grazie alla collaborazione della redazione e dei tecnici di Milano, tutto viene fatto via compu-ter, con vantaggio innegabile, anche in termini di aggiornamento delle notizie. Ma se le tecniche si sono evolute, uguale resta la missionecostitutiva di questa esperienza. Lo sottolinea il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti, nell’intervista che pubblichiamo qui a fianco, e lo ha rimarcato il direttore di AvvenireMarco Tarquinio nell’articolo scritto per la pagina celebrativa uscita, in aggiunta a quella consueta in edizione locale, domenica 6 marzo. «Ci sono legami speciali – ha scritto Tarquinio – e ci sono esperienze esemplari, storie di lunga e creativa fedeltà. Questo è il caso del rapporto tra la Chiesa de La Spezia-Sarzana- Brugnato e di Avvenire. Un’informazione settimanale sulla vita di una comunità di grande tradizione cristiana, oggi vivacemente interpellata, alla pari di altre, dalle sfide della modernità e della postmodernità». In questo dialogo a distanza – passato attraverso la cura pastorale e la sollecitudine mai appassita di cinque vescovi: oltre a Silvestri e oggi Palletti, Giulio Sanguineti, Bassano Staffieri e Francesco Moraglia, ora patriarca di Venezia – è cresciuta l’intera comunità cristiana di questa terra, erede di Luni e della Via Francigena: dal 'porta parola' antico, giunto nella città romana forse direttamente dalla Palestina, a quello attuale, così diverso e così uguale, nella sostanza, al messaggio di allora.
Quarant’anni sono dunque un successo, ma anche una sfida che si rinnova.