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 News - Archivio - 2016 - Febbraio - Padre Lombardi lascia la Radio Vaticana 
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Padre Lombardi lascia la Radio Vaticana   versione testuale

Padre Federico Lombardi conclude il suo servizio di direttore generale della Radio Vaticana. Ne ha dato notizia il 22 febbraio un comunicato della Segreteria per la comunicazione, annunciando che il cambiamento sarà effettivo dal 1° marzo prossimo. Il tutto si inquadra nel processo di riforma della comunicazione vaticana avviata dal Papa con il Motu Proprio del 27 giugno 2015 L’attuale contesto comunicativo
«In occasione del prossimo termine – si legge nella nota – del servizio presso la Radio Vaticana del direttore generale, padre Federico Lombardi, e del direttore amministrativo, Alberto Gasbarri, il prefetto della Segreteria per la comunicazione, monsignor Dario Edoardo Viganò, acquisita l’indicazione della Segreteria di Stato, ha nominato ad interim, dal 1° marzo prossimo, legale rappresentante nonché responsabile della Direzione amministrativa della Radio Vaticana, Giacomo Ghisani, affinché curi l’ordinaria amministrazione della medesima Radio Vaticana nel contesto dell’attuale ristrutturazione dei media vaticani». Nel comunicato non si accenna alla Sala Stampa vaticana, di cui dunque padre Lombardi continua ad essere direttore. Una nota distribuita ai giornalisti spiega che non si è proceduto alla sostituzione di Gasbarri e dello stesso Lombardi «con analoghe figure dirigenziali» in quanto prosegue «il lavoro complesso ma certamente positivo di accorpamento di Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano, unificazione in parte già avviata nella pratica per alcuni servizi e per il migliore impiego di alcune risorse umane». In questa fase, informa la Segreteria per la Comunicazione, «il Ctv continuerà a fare riferimento a Stefano D’Agostini per l’ordinaria amministrazione. Il personale di Radio Vaticana, farà riferimento – per quanto riguarda l’attività redazionale e la situazione delle diverse redazioni linguistiche – al padre Andrezej Majewski, mentre per gli aspetti tecnologici, a Sandro Piervenanzi.