Ragusa: la convivialità delle differenze dentro la Scuola
Articolo di Vincenzo La Monica - Migrantes Ragusa
(12 gennaio 2016) - Quanto deve essere grande un cuore per dirsi cristiano? Alla scuola materna del plesso “Ecce Homo” della scuola “Vann’Antò” hanno deciso che deve essere grande come una casa. “Il progetto – spiega l’insegnante Ivana Blundo – nasce dall’idea di veicolare il messaggio d’amore e di pace che proviene dal nostro essere cristiani. La nostra, tuttavia, è una scuola situata al centro storico di Ragusa e come tale è collocata in un contesto multiculturale e multi religioso. La proposta di quest’anno, quindi, è stata quella di costruire un villaggio fatto di case appartenenti alle diverse culture presenti nella nostra scuola”.
Alla materna del plesso “Ecce Homo”, circa un bambino su due ha almeno un genitore straniero e il lavoro sull’intercultura viene portato avanti da almeno due decenni dalle insegnanti e col pieno appoggio del dirigente Rosario Pitrolo. La visita a questo originale presepe preparato dai genitori e dalle maestre, è stata un viaggio dal Giappone all’Eritrea, dalla Tunisia al Pakistan, dalla Romania, al Marocco e all’Albania. Non è mancata una grande masseria tipica della Sicilia, minutamente ricostruita con materiali poveri e di recupero e trasformata in capanna per la natività.
“Ogni casa – continua la maestra Ivana Blundo – ha una famiglia e in ogni famiglia ci sono cuori che pulsano e condividono il messaggio di pace, di convivenza e convivialità del Natale. La nostra parola chiave è proprio quella della condivisione di valori che appartengono anche a chi la pensa diversamente da noi, ma che insieme a noi ha costruito un villaggio ideale su uno sfondo di sensibilità comune per il desiderio di pace”.
Al centro della sala con i presepi da tutto il mondo c’era un grande albero di Natale formato da cuori con messaggi di pace, di amore, di speranza, scritti dai bambini e dai loro genitori. Alla festa di fine anno, a confermare questa attenzione inclusiva di tutte le sensibilità, hanno presenziato, portando un loro breve saluto, anche l’imam di Ragusa, il diacono ortodosso e don Gino Alessi, parroco della Cattedrale. (Vincenzo La Monica - Migrantes Ragusa)