(17 dicembre 2015) - Più emigranti che immigrati in Provincia di Ragusa, anche se il fenomeno dei cittadini stranieri sul territorio rimane di assoluta rilevanza. Questa, in sintesi, l’analisi effettuata da Caritas e Migrantes della diocesi di Ragusa, che hanno presentato il 14 dicembre, alla presenza del Vescovo Carmelo Cuttitta, i dati sulla mobilità umana in Provincia.
Sono quasi 26.500 i cittadini ragusani iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e rappresentano il 9% della popolazione provinciale. Di contro gli stranieri residenti sono 24.000, con un’incidenza sulla popolazione del 7,5% valore tra i più alti nel Meridione di Italia. Entrambi questi dati sono da considerare al ribasso perché non tengono conto dei numerosi ragusani, soprattutto giovani, che si trovano all’estero senza aver comunicato un cambio di residenza e degli altrettanto numerosi stranieri, soprattutto comunitari, che si trovano sul territorio senza registrarsi all’anagrafe dei residenti.
Per quanto riguarda la comunità straniera, colpisce soprattutto il dato dei Comuni di Acate e Santa Croce Camerina, dove la presenza degli stranieri supera il 20% della popolazione, raggiungendo il 26% ad Acate. In entrambi i comuni si registra una forte presenza di lavoratori agricoli, soprattutto rumeni, che hanno sostituito, anche se non interamente, le comunità maghrebine. Importante anche la presenza dei minori, che sono quasi 5.500 e che incidono favorevolmente sul processo di invecchiamento che sta colpendo anche la provincia iblea. Tra le cause di questo processo c’è anche quello della scarsa natalità, un fenomeno che sembra riguardare anche le coppie straniere, le cui nuove nascite, nel 2014, hanno fatto registrare per la prima volta un calo. Sono 362 i nuovi nati da genitori stranieri su un totale di 2.853 nascite. Rappresentano il 13% del totale. Se a queste si aggiungono anche le nascite da coppie con almeno un componente straniero, raggiungiamo la percentuale del 17% segno che la condizione di multiculturalità è una componente molto forte, una componente che si riverbera in maniera diretta nella scuola, dove gli alunni stranieri sono quasi 3.500 e rappresentano il 7% del totale degli alunni. Purtroppo rimane tra le più alte d’Italia la percentuale di alunni stranieri che non completa il proprio percorso scolastico con successo, anche se, in caso di conseguimento della maturità, gli stranieri ottengono risultati mediamente migliori degli italiani.
I due uffici diocesani hanno anche proposto un focus sul Comune di Ragusa, evidenziando il fenomeno dello svuotamento del centro storico, abbandonato dagli italiani andati a vivere in periferia e riempitosi di stranieri andati a vivere nelle vecchie case in affitto a poco prezzo.
Un’ultima analisi ha riguardato le attività del Progetto Presidio in favore dei lavoratori agricoli che vivono tra Marina di Acate e Scoglitti e che ha incontrato circa 600 persone per cui ha svolto attività di aiuto amministrativo, legale e sanitario. Riguardo allo sfruttamento del lavoro che si verifica nelle serre della zona, molto chiare sono risuonate le parole del Vescovo Cuttitta, che ha parlato di una Chiesa dalla porte aperte che tutela innanzitutto la dignità umana e lavorativa delle persone.
(Vincenzo La Monica - Migrantes Ragusa)