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Onora la tua intelligenza   versione testuale
Presentazione di S.E. Mons. Francesco LAMBIASI
 
Carissimo, carissima, c’è posta per te!
 
Questo libretto che ti ritrovi tra le mani è esattamente una lettera per te. Immagino che sempre più raramente qualcuno si rivolga a te tramite una lettera: siamo ormai abituati a comunicazioni veloci e «immateriali». Questa volta, però, hai tra le mani un testo scritto, di carta, che si indirizza a te per parlarti di un aspetto che, almeno dal punto di vista del tempo che sei obbligato a dedicarvi, è davvero rilevante nella tua vita: lo studio.
Un momento. Non scrollare subito le spalle. Concedi al mittente di questa lettera almeno una possibilità. Dai una sbirciatina qui e là, leggi qualche riga. Insomma, offrigli l’opportunità di mostrarti che con lo studio c’è in gioco molto di più di quanto tu forse non pensi e di quanto la tua esperienza di studente non sia riuscita a persuaderti.
Attraverso l’interrogazione di otto parole, che descrivono l’orizzonte di ciò che normalmente chiamiamo «studio», don Armando Matteo vorrebbe invitarti a scoprire quanto sia profondamente ricco e arricchente il gesto quotidiano del chinarsi sui libri e immergersi nel mondo della conoscenza.
Ogni volta che ci disponiamo a studiare, in realtà già riconosciamo – almeno implicitamente – che ciò che (ancora) non sappiamo supera di molto quello che sappiamo; che ricchissima è la mobilità e vivacità della nostra mente; che storia dell’umanità non incomincia né finisce con la nostra presenza nel mondo. Ma lo studio serve anche per abilitarti a lasciare nel mondo un’impronta, che, per quanto ti dovesse sembrare piccola, non potrebbe mancare: la tua.
Sì, lo studio serve. È un allenamento per vivere. A vivere si impara e lo studio vuole stare dalla parte della vita, e ti mette in contatto con la ricerca faticosa e il pensiero dell’umanità. Non siamo nati oggi e il passato che ci precede, talvolta ci condiziona, comunque ci definisce. Conoscerlo offre stimoli per gestire più liberamente e meno passivamente la nostra storia.
È una crescita della nostra libertà di fronte a chi ci vorrebbe tenere nell’ignoranza, a chi ci fa le «scodelle» per rappresentarci la vita, ce le vende e ci fa vedere le cose come vuole lui. Attraverso la ricerca e la riflessione puoi farti tu le tue idee e confrontarle con gli altri. Chi sa due parole più di te a volte è tentato di usarle contro di te. Perché non impararne almeno altrettante?
È una finestra aperta sul cielo. Il mondo non è fatto solo della perfida ruota: soldi e lavoro, lavoro e soldi, ma è anche poesia, musica, mistero, amore, fede… Lo studio ti apre queste finestre e, se qualcuno prova a chiudertele, impegnati a tenerle aperte con la tua partecipazione.
 
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Questa lettera ti sfida a interpretare e a vivere il tempo dello studio come un tempo interessante e coinvolgente. Il tono e il tatto con i quali don Armando cerca di accostarsi alla tua esperienza concreta di studente e di condurti dentro i sentieri di impegno e di avventura che segnano la realtà quotidiana della conoscenza, sono un motivo ulteriore per non tirarti indietro dalla sfida che ti pone.