Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nella misericordia - Liturgia - 27 dicembre - Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe 

27 dicembre
Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe   versione testuale

La casa della misericordia

O Dio, nostro Padre, che nella santa Famiglia ci hai dato un vero modello di vita,
fa' che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore,
perché, riuniti insieme nella tua casa, possiamo godere la gioia senza fine.
(Colletta)
 
 
Prevista per la prima domenica dopo Natale, la festa della Santa Famiglia esprime il suo valore e fondamento proprio grazie al contesto del Tempo natalizio in cui è celebrata. L’Incarnazione, infatti, permette a Dio stesso di assumere un corpo, dimensione che significa in realtà appartenere a dei legami, in particolare alla famiglia.
Con tale prospettiva ogni fedele celebra avendo in cuore un’attenzione chiara alla famiglia, si potrebbe dire, anche senza volerlo. Non si tratta dunque per chi prepara il rito, celebra o offre l’omelia di far contemplare un traguardo d’armonia irraggiungibile. È piuttosto l’occasione di far entrare in un ambiente vitale, come quello famigliare, il mistero della misericordia di Dio – evitando gesti e parole scontati e vagamente moralistici. Non è vano invitare a preparare prese di parola e gesti avendo delicatezza verso i credenti che sono stati privati dalla loro biografia di serenità nel contesto famigliare: pensiamo a persone sole, chi ha vissuto una separazione, coppie che non hanno avuto il dono di figli. Con ciò non si auspica una sordina per questi temi, quanto piuttosto, al modo della Scrittura, un equilibrio che porti tutti a rendere grazie per il mistero della famiglia, che Gesù stesso ha vissuto.
 
La famiglia è il luogo in cui si imparano e si rinnovano le esperienze di cura e custodia. È anche l’ambito in cui la loro mancanza appare nell’intimo più dolorosa ed insopportabile. È bene dunque invitare per tempo le famiglie a partecipare riunite a questa celebrazione (Direttorio, n.112), proponendo l’affidamento alla Santa Famiglia di Nazareth e consegnando loro un invito a continuare la celebrazione con una benedizione domestica dei figli da parte dei genitori.
 
In questo senso, il verbo che rende concreta la misericordia nel contesto della famiglia è proprio educare: esso non riguarda solo i figli, ma tutti i membri, anche i genitori, chiamati nella storia biografica a mutare in continuazione sotto la guida dello Spirito il loro modo di amare.
 
La collocazione nel Tempo di Natale e l’adozione di uno dei prefazi propri del Natale dona però spessore teologico alla preghiera. In particolare, bene completa la celebrazione del mistero ringraziare per l’incarnazione nel tempo che vince la dispersione umana (prefazio II) o il render grazie per il “misterioso scambio” che ci ha redenti (prefazio III). L’annuncio della presenza del Signore è guarigione anche delle ferite presenti, anche su questo versante della biografia di noi fedeli.
 
 
Prima dell’inizio della liturgia, un lettore – non dall’ambone – potrebbe offrire una monizione d’inizio, con queste o simili parole:
 “Carissimi, celebriamo oggi la Festa della Santa Famiglia. Prendendo un corpo, il Figlio di Dio si è inserito in una famiglia, fatta di relazioni forti ma sempre minacciate, come le nostre. Nel Giubileo della Misericordia chiederemo benedizione e guarigione per le nostre stesse famiglie, case della misericordia.
Accogliamo il celebrante con il canto…”.
 
 
PREGHIERA DEI FEDELI (Benedizionale, n. 432           
 
Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.
 
Uniti con la famiglia di Nazareth,
modello e immagine dell'umanità nuova,
innalziamo al Padre la nostra preghiera,
perché tutte le famiglie diventino luogo di crescita
in sapienza e grazia.
 
R. Rinnova le nostre famiglie, Signore.
 
Per la santa Chiesa di Dio,
perché esprima al suo interno
e nei rapporti con il mondo
il volto di una vera famiglia,
che sa amare, donare, perdonare, preghiamo. R.
 
Per la famiglia, piccola Chiesa,
perché ispiri ai vicini e ai lontani
la fiducia nella Provvidenza,
che aiuta ad accogliere e a promuovere
il dono della vita, preghiamo. R.
 
Per i genitori e i figli,
perché nell'intesa profonda e nello scambio reciproco
sappiano costruire un'autentica comunità domestica,
che cresce nella fede e nell'amore, preghiamo. R.
 
Per i fidanzati,
perché nella realtà unica e irripetibile del loro amore,
sentano la presenza di Dio Padre,
che li ha fatti incontrare
e li guiderà in ogni momento della vita, preghiamo. R.
 
Per le famiglie nuove,
perché possano avere una casa, lieta e accogliente,
in cui non manchi la salute, la serenità
la capacità di diffondere il messaggio
di speranza e di pace, preghiamo. R.
 
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
La preghiera di benedizione si può dire a conclusione della preghiera dei fedeli. Il sacerdote dice:

 
Noi ti lodiamo e ti benediciamo, o Padre,
dal quale proviene ogni paternità
in cielo e in terra.
 
Fa' che mediante il tuo Figlio Gesù Cristo,
nato da Donna per opera dello Spirito Santo,
ogni famiglia diventi un vero santuario
della vita e dell'amore
per le generazioni che sempre si rinnovano.
Fa' che il tuo Spirito
orienti i pensieri e le opere dei coniugi
al bene della loro famiglia
e di tutte le famiglie del mondo.
Fa' che i figli trovino nella comunità domestica
un forte sostegno per la loro crescita
umana e cristiana.
Fa' che l'amore,
consacrato dal vincolo del matrimonio,
si dimostri più forte di ogni debolezza e di ogni crisi.
 
Concedi alla tua Chiesa
di compiere la sua missione
per la famiglia e con la famiglia
in tutte le nazioni della terra.
 
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen. 
 

Dopo l’orazione post-communio, si può far distribuire (e con una breve monizione illustrare) un semplice stampato adatto per la benedizione dei figli da svolgere in casa dai genitori stessi (vedi scheda).
Valutando il rischio di sbilanciare i tempi celebrativi, si potrebbe tuttavia tenere la stessa benedizione in chiesa, prima della benedizione finale. In questo caso si benedicono i bambini con queste parole:

 
Signore Gesù Cristo,
che hai prediletto i piccoli e hai detto:
chi accoglie uno di loro accoglie me,
esaudisci le nostre preghiere per questi bambini;
tu che li hai fatti rinascere nel Battesimo,
custodiscili e proteggili sempre,
perché nel progredire degli anni
rendano libera testimonianza della loro fede
e forti della tua amicizia
perseverino con la grazia dello Spirito
nella speranza dei beni futuri.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
 
Si concluda poi con la Benedizione solenne di Natale (MR, p. 429), per dare continuità al mistero dell’Incarnazione.