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Un milione di euro alle scuole per integrazione e corsi di italiano   versione testuale
Due bandi del Ministero Istruzione per i figli di immigrati e minori stranieri non accompagnati

(10 settembre 2015) - Un milione di euro per migliorare l’integrazione e l’accoglienza degli alunni “stranieri” nelle nostre scuole. Un aiuto per oltre 800 mila figli di immigrati, bambini e ragazzi che nella metà dei casi sono nati qui. A stanziarli sono due bandi del Ministero dell’Istruzione, ai quali le scuole potranno partecipare presentando domanda entro il prossimo 15 ottobre. In particolare, 500 mila euro sono destinati al potenziamento dell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua. Serviranno soprattutto a organizzare i corsi e i laboratori previsti dalla riforma della scuola, particolarmente utili per i ragazzi appena arrivati in Italia, al seguito dei genitori o con un ricongiungimento familiare. Saranno tenuti in orario scolastico o extrascolastico, anche coinvolgendo le famiglie e organizzati da singoli istituti o da reti di scuole. "La lingua è passaporto di comunicazione e integrazione, per questo mettiamo a disposizione delle scuole risorse che consentiranno di dare una risposta al numero sempre crescente di alunni figli di migranti che oggi rappresentano il 9% della popolazione scolastica" dice il  Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. "Nella Buona Scuola abbiamo inserito fra le priorità dell'offerta formativa proprio il perfezionamento dell'italiano come lingua seconda perché la scuola è la cornice ideale per diventare cittadini sostanziali. Ne siamo convinti e stiamo lavorando per questo". 
Un secondo bando da 500 mila euro è dedicato, per la prima volta a progetti di accoglienza e di sostegno linguistico e psicologico per i minori stranieri non accompagnati. Verranno realizzati in collaborazione delle strutture di accoglienza che si prendono cura di questi ragazzi.  Quello dei minori stranieri non accompagnati, sottolinea Giannini, “è un fenomeno nuovo e in crescita soprattutto negli ultimi due anni. Nella maggior parte dei casi questi minori hanno fra i 14 e i 17 anni e sono in prevalenza ragazzi. Molti provengono da contesti sociali drammatici e da esperienze traumatiche che la cronaca ci riporta tutti i giorni". Infine, il ministero ha inviato oggi alle scuole “Diversi da chi?”, un vademecum realizzato dall’Osservatorio nazionale per l'integrazione e l'intercultura, creato un anno fa. Sulla base delle migliori pratiche già esistenti in alcune scuole italiane, contiene dieci raccomandazioni e proposte per una più efficace e corretta organizzazione dell'accoglienza e dell'integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana.