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Il linguaggio della musica per favorire l’integrazione a scuola   versione testuale
Articolo di Luca Insalaco - Palermo

(18 maggio 2015) - Utilizzare la musica per favorire l’integrazione interculturale, contrastare la dispersione scolastica e promuovere la cultura della legalità. È questa l’idea di fondo di un progetto scolastico che, in città, ha coinvolto più di duecento bambini e adolescenti che frequentano alcuni degli istituiti del centro storico con un’utenza spiccatamente multietnica. Si tratta dell’istituto “Perez-Madre Teresa di Calcutta”, che ha una componente non italiana di studenti superiore al 50 % degli iscritti e 25 etnie diverse rappresentate, del liceo magistrale “Regina Margherita” e dell’oratorio salesiano “Santa Chiara”, all’Albergheria.
“Progetto Sistema”, questo il nome dell’iniziativa, è stato promosso e realizzato a Palermo dall’associazione “Amici della Musica” e a Catania dall’Ear “Teatro Massimo Bellini”, con un finanziamento del Pon Sicurezza 2007-2013, che ha consentito, tra le altre cose, di mettere a disposizione degli studenti percussioni, violini, chitarre, bassi e altri strumenti musicali a corda. I ragazzi, così, hanno imparato a esprimersi suonando uno strumento oppure cantando, mettendo a frutto i propri talenti musicali.
Il progetto, iniziato nell’anno scolastico 2013-2014 e attivo anche quest’anno, ha avuto come finalità la promozione della pratica musicale, sia vocale che strumentale, tra i giovani di aree disagiate, quali i ragazzi a rischio di esclusione sociale, in carico ai servizi sociali o i minori dell’area penale interna ed esterna. I laboratori, tenuti nelle ore extrascolastiche da docenti qualificati, hanno permesso di dare vita a un’orchestra multietnica, che si esibirà nell’ambito delle iniziative per ricordare il ventitreesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
“Abbiamo deciso di chiamare il nostro progetto inserendo la parola ‘Sistema’ in omaggio a ‘El Sistema’, il meraviglioso percorso di redenzione attraverso la musica creato in Venezuela da José Antonio Abreu – ha detto il direttore artistico dell’associazione “Amici della Musica”, Dario Oliveri –. Il termine “Sistema”, però, indica anche qualcos’altro: l’idea di far dialogare tra loro alcune fra le istituzioni già attive in città nell’ambito della formazione scolastica e dell’intervento sociale, facendo convergere le loro esperienze e conoscenze verso un obiettivo comune, creando un ‘Sistema’ della musica destinato ai bambini e ragazzi della nostra città; e ancora la speranza di far dialogare questi bambini e ragazzi, molti dei quali provengono da luoghi diversi del mondo, attraverso il linguaggio universale della musica, creando un momento di contatto e di integrazione fra culture diverse. Non è un caso – ha sottolineato Oliveri – che una delle immagini simbolo del nostro ‘Progetto’ è proprio il ritratto fotografico di una bellissima bambina, che stringe fra le mani uno strumento tipicamente ‘europeo’ come il violino: è questa, infatti, l’immagine ideale di un vero contatto e profondo dialogo fra i popoli e le loro culture”.
(Luca Insalaco - Palermo)