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Uniti per l’accoglienza solidale   versione testuale
Articolo di Luca Insalaco - Lampedusa

(4 maggio 2015) - Da Lampedusa può partire un valido modello di accoglienza integrata, partecipata e condivisa. Una spinta in tal senso può arrivare dal Forum Lampedusa Solidale, soggetto in via di costituzione, che intende riappropriarsi dei luoghi, fisici e sociali, dell’accoglienza e praticarla in tutte le sue forme. Promotrice del progetto è la parrocchia San Gerlando, che ha messo insieme attorno ad un tavolo associazioni, movimenti ecclesiali, organizzazioni di volontariato, parrocchiani, donne e uomini di buona volontà.
“Si tratta di un’azione politica in senso stretto, cioè per la vita buona della comunità”, ha detto don Mimmo Zambito in occasione dell’ultimo incontro del Forum, sottolineando la volontà di attivare percorsi di partecipazione, per giungere anche ad una migliore definizione dell’identità isolana. L’accoglienza, infatti, non è solo luogo di incontro con l’altro, ma può aiutare Lampedusa a riflettere su se stessa e così a maturare un’importante crescita collettiva. “Partire dall’esperienza diretta dei bisogni soddisfatti, di soccorso vitale – ha spiegato il parroco – per giungere ad altra forma di integrazione, tra noi oltreché con chi viene da fuori”.
Da fuori, oltre ai migranti, arrivano anche gli operatori del progetto “Mediterranean Hope”, promosso dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e attivo sull’Isola ormai da un anno. Sul terreno dell’accoglienza si è ben presto instaurato un dialogo all’insegna della fraternità cristiana e della solidarietà operosa.
In questi giorni, ad esempio, i locali della parrocchia sono stati ritrovo dei migranti, soprattutto minori, che dai volontari hanno ricevuto beni di prima necessità, gustando anche qualche piatto tradizionale dell’Africa subsahariana.
L’aiuto che il Forum intende fornire, tuttavia, non si limita alla mera distribuzione di beni, ma punta a creare una rete di competenze e di servizi, in modo da garantire la dignità della persona-migrante e rendere proficuo il suo passaggio sull’Isola. Per riuscirci, però, è necessario un coordinamento dei soggetti impegnati, a vario titolo, nell’accoglienza, costituendo un soggetto che sia in grado di interloquire con le istituzioni preposte.
Sono diverse, infatti, le criticità nella gestione degli arrivi e della permanenza dei migranti, aspetti che il Forum si propone di migliorare con una reale partecipazione dei lampedusani alle dinamiche dell’accoglienza, fin dal momento in cui i migranti mettono piede sul molo Favarolo.
Dopo aver individuato il campo di intervento e le direttrici da seguire, sono stati costituiti alcuni tavoli di lavoro tematici, con il compito di formulare proposte in grado di dare risposte concrete alle necessità degli stranieri e della comunità che li ospita.
(Luca Insalaco - Lampedusa)