(27 gennaio 2015) - Si riparte. Anche se con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia del 2015, la squadra di “Isolamente accogliente” riprende in mano le redini del racconto e affaccia nuovamente lo sguardo su quel mondo tanto complicato, quanto capace di regalare inattesi spaccati di umanità, che si riconosce nell’“etichetta” dell’accoglienza. Non un’accoglienza qualsiasi, ma quella che viene riservata in una regione, la Sicilia, che è stata, è e sarà terra di passaggio per migliaia di donne, uomini, bambini, che attraversano e sfidano i rischi del Mar Mediterraneo nella speranza di poter conquistare la normalità dell’esistenza. Sono stati tanti, nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, coloro che sono riusciti a raggiungere questo obiettivo: toccare le coste siciliane, grazie alle centinaia di operazioni di salvataggio messe in atto con i mezzi della marina Militare impegnati nell’operazione Mare Nostrum. Altrettanti, però, sono stati coloro che l’orizzonte della porta d’Europa non sono riusciti neanche ad intravederlo o lo hanno osservato solo da lontano, sfocato, sfumato, oscuro, esattamente come il colore di quello specchio d’acqua che ha rappresentato il loro ultimo contatto con la “vita”, prima che di essi fosse perduta ogni traccia.
È anche in memoria delle tante vittime di questi viaggi della speranza che spesso, sotto gli occhi inermi o volutamente tali del mondo, si trasformano in viaggi della disperazione, che la Fondazione Migrantes ha deciso di ospitare “Isolamente accogliente” all’interno del proprio portale. Una finestra dentro l’altra; mondi che si incontrano e si raccontano per cercare di lasciare un segno concreto dell’enorme patrimonio umano, culturale, sociale che, a bordo di malandati pezzi di legno, naviga verso di noi. Gli articoli che nel 2014 hanno trovato spazio in un progetto a metà fra la comunicazione e l’informazione, danno l’esatta dimensione di quanta e quale sia la ricchezza che ciascun uomo e ciascuna donna portano dentro di sé. Al tempo stesso, però, hanno anche aiutato a comprendere la profonda forza di volontà di una popolazione, quella siciliana, che nonostante la rapidità degli sbarchi, è riuscita sempre a fornire supporto logistico e materiale.
Messina, Palermo, Agrigento, Siracusa, Ragusa, Catania, Caltanissetta, Trapani: tutte le provincie della Sicilia, nessuna esclusa, così come confermano le testimonianze raccolte dai collaboratori di “Isolamente accogliente”, hanno raccontato un diverso volto della generosità fatta di sorrisi, di carezze, di mani pronte ad offrirsi ad altre in segno di reciproco sostegno. È un territorio fatto di voglia di scoprirsi e di conoscersi, quello fotografato attraverso i contributi di cui la Fondazione Migrantes ha deciso di farsi portavoce e su cui ha nuovamente deciso di scommettere. Tutto ciò in un momento particolarmente delicato, in cui la strage consumatasi nella sede del giornale satirico francese “Charlie hebdo” ha riacutizzato ed esasperato la relazione tra due mondi, quello cristiano e quello musulmano, che con sempre maggiore difficoltà riescono a dialogare. A pagare il prezzo più alto, in questo scontro di civiltà e culture, finiscono però con l’essere proprio coloro che nel mondo occidentale provano a sbarcare per lasciarsi alle spalle guerre, soprusi, persecuzioni. Negli ultimi giorni, sempre come riportato da tv, giornali, siti web, i rappresentanti del Governo italiano hanno palesato il pericolo che proprio la Sicilia, terra di sbarchi, possa rappresentare la porta d’ingresso per estremisti senza scrupoli, che mischiandosi alla vera sofferenza di chi tenta la traversata del Mediterraneo per scappare da morte certa, riescono a portare avanti altri obiettivi. Un’ipotesi, quella avanzata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che pur se mirata a tenere alta la guardia sull’allarme terrorismo anche in Italia, rischia di aumentare la diffidenza verso l’Altro, che altro non è, appunto, se non una diversa faccia di quel mondo a cui tutti apparteniamo e in cui tutti abbiamo gli stessi diritti a poter vivere.
Interviste ed articoli, che di settimana in settimana verranno pubblicate in “Isolamente accogliente”, cercheranno di raccontare come, nonostante tutto, buone prassi, voglia di confronto e capacità di ascolto riescano ad avere il sopravvento sulla diffidenza e la paura che spesso taluni provano verso chi hanno di fronte. È proprio questo il principale obiettivo che spinge la Fondazione Migrantes a voler tornare a scommettere su un’iniziativa che mira a mettere in comunicazione, ma soprattutto a fare rete. In nome di una vera accoglienza.
Ufficio Migrantes Messina