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Migranti in bicicletta ma in sicurezza   versione testuale
Articolo di Margherita Leggio - Trapani

(12 novembre 2014) - Se in Africa nella maggior parte dei casi anche per percorrere lunghe distanze la gente si sposta a piedi, in Sicilia, e nel Trapanese in particolare, molti giovani migranti utilizzano le biciclette per recarsi dalle strutture nelle quali vengono ospitati sino al centro delle città e viceversa. La maggior parte, però, in particolare la sera, non soltanto percorre strade buie, ma lo fa senza l’utilizzo dei più elementari ausili luminosi, circostanza che quotidianamente fa correre enormi rischi alla loro vita e agli automobilisti che spesso riescono ad evitarli soltanto in extremis.
Le lamentele per le situazioni di pericolo aumentano di giorno in giorno, tanto che l’amministrazione comunale di Castelvetrano ha deciso di organizzare corsi di educazione stradale per fornire ai migranti i rudimenti delle norme del Codice della Strada. L’obiettivo è eliminare o quantomeno ridurre al minimo il pericolo di incidenti stradali, dei quali sono potenziali protagonisti proprio i giovani richiedenti asilo politico, i quali spesso la sera, nel territorio comunale castelvetranese, percorrono la Statale 115 per Selinunte e la Provinciale 81 per Triscina. Considerando che le biciclette non hanno i fanali accesi e che non vengono utilizzati altri ausili luminosi, come i giubbini catarifrangenti, si comprende quanto la situazione sia pericolosa.
D’accordo con i responsabili delle strutture ospitanti, i corsi di educazione stradale saranno tenuti dai vigili urbani nei centri di accoglienza straordinari “Aureus” di Triscina e “La locanda” di contrada Latomie, rispettivamente il 13 e il 14 novembre prossimo. Grazie al contributo dei mediatori culturali, le norme del Codice della Strada, illustrate anche attraverso la proiezione di slide, saranno tradotte in arabo, francese e inglese per chi ancora non comprende bene l’italiano.
“La prevenzione – ha spiegato Paolo Calcara, assessore comunale di Castelvetrano alla Polizia municipale – è uno strumento importante che può evitare il verificarsi di episodi spiacevoli. Con questi corsi speriamo di riuscire a far comprendere alcune norme utili alla sicurezza degli stessi extracomunitari e a prevenire degli incidenti che potrebbero essere da loro causati per il mancato rispetto delle norme del Codice della Strada”.
Intanto, non si ferma il flusso migratorio alimentato da chi, attraverso i viaggi della speranza spesso affrontati su carrette del mare, sogna di raggiungere dalla sponda sud quella nord del Mediterraneo. I traghettatori non si fanno scrupoli se devono imbarcare minori, il cui numero è in costante crescita quando si fa la conta dei migranti in arrivo in Sicilia. L’ultimo gruppo di 23 bambini e ragazzini è arrivato a Trapani nella serata dello scorso 6 novembre, insieme con altri 82 adulti, tutti uomini e di varie nazionalità africane.
Qualche giorno prima, il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, delegato dalla Conferenza episcopale siciliana per le migrazioni, aveva affermato che è arrivato il momento di trovare una soluzione al dramma dei migranti. Il prelato ha rilevato che la Chiesa si adopera in tal senso percorrendo le strade della diplomazia e sollecitando l’apertura di corridoi umanitari soprattutto nei Paesi in cui si registrano conflitti.
La cronaca, infine, negli ultimi giorni, in alcuni Comuni della provincia di Trapani ha fatto registrare, davanti ai centri che li ospitano e in un caso davanti alla Prefettura della città capoluogo, le proteste dei richiedenti asilo che invocano, tra le altre cose, tempi più veloci per l’audizione presso la Commissione territoriale.  
(Margherita Leggio - Trapani)