(10 novembre 2014) - Il gruppo di giovani avvocati esperti in materia di immigrazione via mare, che ha dato cuore e anima alla realizzazione del “Progetto Lampedusa”, è la conferma che l’unione fa la forza. Obiettivo dell’idea progettuale, nata dalla collaborazione tra Scuola Superiore dell’Avvocatura, Consiglio Nazionale Forense e Unione dei fori siciliani, è stato quello di creare una squadra di esperti capaci di approfondire in modo completo ed organico i tanti aspetti che attengono alla tutela dei diritti umani fondamentali, provando però ad affrontare sul campo i problemi derivanti dalla mancata o dall’errata applicazione delle normative che regolano la materia migratoria. A partire dal maggio 2014, gli avvocati, con periodiche turnazioni, hanno dunque lavorato nell’arcipelago delle Pelagie, costituendo a Lampedusa un vero e proprio presidio dell’avvocatura, allo scopo di fornire consulenza giuridica ai soggetti istituzionalmente preposti alla gestione dell’immigrazione ed alle organizzazioni di volontariato, che nell’isola hanno svolto e continuano a svolgere un’importante attività di supporto alle strutture di accoglienza. Nel corso dei mesi, gli avvocati hanno quindi messo a disposizione di tanti “addetti ai lavori” le proprie specialità e competenze, fornendo una concreta assistenza per la soluzione di problemi relativi all’applicazione delle normative in materia, guadagnandosi la fiducia delle autorità e dando prova della presenza dell’avvocatura italiana su uno dei più delicati problemi che investono le istituzioni italiane ed europee.
La giungla di norme, commi e codici di non sempre facile interpretazione finisce infatti col rendere ancora più complicata la gestione di un’accoglienza che, soprattutto in fasi di emergenza, dovrebbe poter contare su procedure snelle e su forme di collaborazione tra i diversi attori coinvolti, tali da rendere più agevole l’operato di chi, sul campo, rischia altrimenti di annullare la dimensione umana dell’ospitalità.
Nei mesi di lavoro a Lampedusa, oltre ad attività di informazione e consulenza orale, gli avvocati hanno redatto numerosi pareri, utilizzati come linee guida e richiesti dai vari soggetti istituzionali locali: Capitaneria di Porto, Comune, Chiesa locale, Responsabile sanitario per gli immigrati e Associazioni e ONG, tra le quali soprattutto Amnesty e Save the Children. I professionisti, a conferma dell’assoluto disinteresse rispetto a qualsiasi forma di pubblicità, hanno scelto di rimanere anonimi. In considerazione del grande successo ottenuto, i lavori sono stati pubblicati anche sul sito della Scuola Superiore dell’Avvocatura, per agevolare la conoscenza della materia da parte di tutti i colleghi interessati ai problemi dell’immigrazione e dei diritti umani.
(Elena De Pasquale - Migrantes Messina)