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Atto intimidatorio contro il Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Messina. Proseguono gli sbarchi   versione testuale
Articolo di Elena De Pasquale - Migrantes Messina

(10 settembre 2014) - Quello che in questi mesi, da più parti, si temeva potesse accadere, si è purtroppo verificato nella città dello Stretto, impegnata, ormai dallo scorso ottobre, nell’accoglienza dei richiedenti asilo (l’ultimo gruppo composto da 283 persone è sbarcato in porto domenica 7 settembre). Da qualche settimana, come scritto anche nei precedenti articoli pubblicati sul portale “Isolamente accogliente”, i migranti, sulla base di ben precise disposizioni ministeriali, sono accolti all’interno dell’ex area militare di Bisconte, più precisamente nella caserma Gasparro. Il complesso di immobili, composto anche da altri corpi di fabbrica (caserme Nervesa e Masotto), dove un tempo venivano accolti i militari del Quinto Reggimento della Brigata Aosta, ricade in uno dei quartieri socialmente più difficili della città, dove la parola integrazione fa fatica ad essere metabolizzata.

La spiacevole conferma di quanto appena scritto si è purtroppo “materializzata” nella notte tra  martedì e mercoledì appena trascorsi: un’utilitaria è infatti stata incendiata di fronte al cancello d’ingresso della caserma e contro di essa sono stati sparati cinque colpi di pistola. Fortunatamente, al momento dell’azione intimidatoria, su cui sta indagando la Squadra Mobile, nessun migrante era presente nell’edificio. La dinamica del gesto, però, messo in atto ovviamente con la “complicità” del buio, avrebbe potuto avere pesanti conseguenze sugli ospiti, uomini, donne e anche minori, già fortemente provati da giorni di viaggio, prima per deserto e poi per mare. 

L’episodio verificatosi non è, purtroppo, l’unico atteggiamento di intolleranza manifestato verso la presenza dei richiedenti asilo: nel mese di luglio, infatti, un petardo è stato scagliato, attraverso una finestra lasciata aperta, dentro la casa famiglia per minori stranieri non accompagnati gestita dall’Ai.Bi. Trattandosi, appunto, di un fatto isolato e senza conseguenze sui piccoli ospiti (anche in questo caso sono scattate verifiche e controlli da parte delle forze dell’ordine), non si esclude si sia trattato di una “semplice” bravata. Che, tuttavia, fornisce il senso di quanto marcato sia ancora l’atteggiamento di diffidenza verso l’altro. Alla luce di quanto accaduto, massima attenzione è stata riservata alla zona dell’ex area militare in occasione dell’ultimo sbarco di domenica.

Nel frattempo continuano i salvataggi nel canale di Sicilia: 1656, complessivamente, i migranti soccorsi dalle navi della Marina Militare e dalle motovedette delle Capitanerie di Porto nel fine settimana appena trascorso. La fregata Euro ha sbarcato a Reggio Calabria 616 migranti recuperati sabato; tra loro anche la bimba nata a bordo, subito dopo il soccorso della mamma e di altri 90 migranti su un gommone. Il personale medico della Marina Militare, constatato che il parto era imminente e che non ci sarebbe stato il tempo per il trasporto con elicottero in un ospedale, ha assistito la mamma durante i momenti del parto. Sia la bimba che la mamma sono sbarcate ieri dalla nave in buone condizioni di salute.  (Elena De Pasquale - Migrantes Messina)