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“Fly for peace”: un seme di fratellanza per i Paesi in guerra   versione testuale
Articolo di Margherita Leggio - Trapani

(31 luglio 2014) - Riportare al centro dell’attenzione internazionale il valore della vita e il desiderio di viverla in pace è stato l’obiettivo della prima edizione della manifestazione “Fly for peace”, organizzata dalle Diocesi di Mazara del Vallo e Trapani, dai Comuni di Erice, Trapani e Assisi e dal Polo universitario trapanese.
La manifestazione, svoltasi fra Erice e Trapani, dove si è conclusa nei giorni scorsi con la spettacolare esibizione di vari velivoli, tra cui quelli delle Frecce Tricolore, è stata caratterizzata dai “Dialoghi di pace”,  momenti di riflessione e analisi di una condizione attualmente in grande crisi in molte parti del mondo, fra cui Africa e Medio Oriente, zone dalle quali provengono le migliaia di profughi che ogni giorno vengono salvati nel Mediterraneo nel corso dell’operazione “Mare Nostrum” attivata dallo Stato italiano.
“Nel solco dello spirito francescano di Assisi – ha detto Papa Francesco in un messaggio inviato agli organizzatori dell’evento attraverso il suo segretario di Stato cardinale Pietro Parolin – per riportare al centro dell’interesse nazionale e internazionale l’inderogabile necessità di pace, di cooperazione e di dialogo interreligioso e interculturale tra i diversi popoli del Mediterraneo, valorizzando la naturale vocazione della Sicilia nel processo di integrazione e di solidarietà tra le genti, auspico che la manifestazione contribuisca alla universale presa di coscienza degli universali valori della pace e della solidarietà. Auspico un rinnovato impegno nella costruzione di una convivenza giusta e fraterna, privilegiando il dialogo come forma di incontro per fuggire dalla globalizzazione dell’indifferenza che fa lentamente abituare alla sofferenza dell’altro”.
A conclusione della manifestazione, il comitato organizzatore ha lanciato la proposta di coinvolgere, nel cammino del dialogo fra i popoli, Vera Baboun, sindaco di Betlemme, araba ma di fede cristiana, la quale, lo scorso 19 marzo, è già stata nel Trapanese, per la precisione a Salemi. A lei sarà affidato un messaggio di pace da portare nelle aree maggiormente interessate da conflitti nel Medio Oriente.
“Fly for peace – ha detto fra’ Antonio Tofanelli, presidente dell’iniziativa – è stato un evento di pace internazionale. La manifestazione aerea a Trapani è stata l’epilogo festoso di quanto è accaduto a Erice per i “Dialoghi di pace”. Mi auguro che quella “piattaforma” comune di dialogo diventi una mentalità fra tutti e che gli uomini di buona volontà possano far decollare progetti di pace e amore”. Il primo giorno dell’iniziativa, al centro “Ettore Majorana” di Erice, si sono ritrovati significativamente seduti uno accanto all’altro il palestinese Ashraf Al Ajrami e l’israeliano Benjamin Rutland. Anche loro hanno lanciato messaggi di pace in questo momento di grave crisi fra le loro Nazioni.
“La prima cosa da fare – ha detto Ashraf Al Ajrami – è cessare il fuoco per iniziare i negoziati e raggiungere un accordo tra israeliani e palestinesi”.
Benjamin Rutland, da parte sua, ha rilevato che: “L’esigenza di pace è fondamentale per i nostri popoli. Dobbiamo continuare a nutrire la speranza di convivere assieme. La comunità internazionale ci aiuti in questo percorso di convivenza e di pace nei nostri Paesi”.
Per l’intellettuale siriano Shady Hamadi, padre sunnita e mamma cristiana cattolica, che ha parlato della guerra civile nel suo Paese “l’unica via per uscire dalla spirale di violenza in Siria e per rendere i siriani protagonisti del loro futuro è sostenerli. Abbiamo il dovere morale e storico di comprendere questi giovani, di stare loro accanto, visto che il mondo pare disposto ad accettare il loro massacro. Se sceglieremo la strada dell’incomprensione e dell’abbandono la Siria sarà un buco nero”.
Per il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli “sono i popoli e la gente il soggetto storico della pace. I nostri dialoghi sono occasione per ridare linfa e valore all’incontro tra le persone, a partire dalla forza dei testimoni della pace”, mentre per l’imam Yahya Pallavicini “occorre suscitare o resuscitare il ricordo della grazia della presenza spirituale di Dio ed educare alla scoperta o alla riscoperta della natura e della funzione dell’uomo sulla terra”.
Intanto, per la fine del Ramadan, mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, in un messaggio rivolto ai musulmani ha detto: “ La gioia della festa è velata dalle preoccupazioni causate dalle notizie su guerre, violenze e persecuzioni che giungono da Paesi dell’area mediterranea. La difesa delle persone, della loro dignità e dei loro diritti deve vederci tutti impegnati, perché rappresenta l’unica via della pace. Possiate vivere nella gioia questa vostra festa e Dio, generoso e glorioso, vi dia pace in abbondanza».
Tra i momenti più significativi della manifestazione “Fly for peace” a Erice vi sono stati quelli relativi alla presenza dell’astronauta Luca Parmitano, ambasciatore italiano nel semestre europeo di presidenza del nostro Paese, che ha ricevuto la cittadinanza onoraria, e l’inaugurazione della restaurata Torretta Pepoli, che da ora in avanti sarà un Osservatorio permanente di pace e faro del Mediterraneo. Vi sarà allestito un museo interattivo multimediale, grazie al quale i visitatori potranno intraprendere uno speciale viaggio-racconto tra storia, cultura, mito e tradizione dei personaggi e della città di Erice.   (Margherita Leggio – Trapani)