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Mazara del Vallo rimane la città più 'tunisina' d’Italia   versione testuale
Articolo di Margherita Leggio - Trapani

(14 luglio 2014) - In una assolata giornata d’estate, nell’intricato dedalo di vicoli e cortili del centro storico di Mazara del Vallo – molti negli ultimi anni resi più gradevoli dall’applicazione di ceramiche sui muri di case che si cerca di sottrarre al degrado – sembra ancor di più di trovarsi nella medina di una città nordafricana. La zona, nota non a caso come casba, per alcuni decenni è stata lo spazio urbano preferito dagli immigrati, soprattutto maghrebini, che oggi sono residenti in varie parti della città, dove cristiani e musulmani, autoctoni e immigrati, hanno saputo e continuano a vivere civilmente uno accanto all’altro, tollerandosi pur non riuscendo ancora ad integrarsi.

È in una di queste stradine della casba, in via Bagno, che sorge “Casa Tunisia”, centro culturale e di rappresentanza del Consolato tunisino di Palermo, inaugurato lo scorso mese di dicembre e realizzato dall’amministrazione comunale con la compartecipazione della Regione.
È lì che incontriamo Mohamed Alì Soualmia, consigliere straniero aggiunto, eletto l’1 giugno chiamando al voto gli immigrati residenti a Mazara e al quale il sindaco Nicolò Cristaldi ha assegnato la responsabilità della struttura. Quarantuno anni, originario di Gafsa, nel sud della Tunisia, sposato con una connazionale laureata in informatica e padre di una bimba di sei mesi, Soualmia è giunto a Mazara nel 2006 per una missione di 4 anni. Inviato dal Ministero dell’Educazione del suo Paese, è stato direttore della scuola tunisina a Mazara (nell’ultimo anno scolastico frequentata da una quarantina di bambini), dove insegnava francese e arabo. Adesso segue il progetto di “Casa Tunisia”.

“Quando sono arrivato a Mazara – racconta – non conoscevo l’italiano, ma mi sono trovato subito bene e mi sono inserito senza problemi. Oggi anche per gli immigrati il problema principale qui è il lavoro che non c’è. Per questa ragione a “Casa Tunisia” organizziamo corsi per giovani sia mazaresi sia di origine straniera. Il prossimo 30 luglio se ne conclude uno che specializza nella manutenzione navale e che è gestito dal Centro siciliano di formazione professionale”.
Da quando è iniziata questa crisi diversi tunisini hanno preferito tornare in patria e là sono diventati imprenditori, soprattutto del settore della marineria, perché è in esso che a Mazara hanno acquisito professionalità. Al commercio si dedicano in particolare i marocchini, gli slavi e i bengalesi.

“È con i cinesi – aggiunge Soualmia – che c’è uno scarso dialogo. È una comunità chiusa, ma io in Consiglio comunale, dove mi sono insediato lo scorso 27 giugno, rappresento tutti gli stranieri presenti in città, che sono circa 5mila. Di questi, quasi 3mila sono di origine tunisina. I tunisini sono giunti alla terza e talvolta alla quarta generazione, ma tra i problemi che registriamo vi è ancora quello dell’acquisizione della cittadinanza. Chi nasce qui non è considerato italiano e deve richiedere la cittadinanza a 18 anni. Pochi, inoltre, i matrimoni misti, non più di 2 o 3 all’anno. Mentre non c’è una sezione del cimitero per le sepolture musulmane, cosa che richiederò all’amministrazione comunale”.

Il mandato di Mohamed Alì Soualmia, come consigliere comunale straniero, ha la medesima durata di quello dell’amministrazione comunale. In aula Soualmia ha diritto di parola, ma non di voto, come nelle commissioni consiliari permanenti. Nella carica, alla quale concorreva con Karima El Mrieh, 38enne di origine marocchina e Ahmet Sadikov, 26enne originario della Jugoslavia, è subentrato a Mohamed Soufien Zitoun, anche lui di origine tunisina, che la ricopriva dal mese di dicembre 2002. Attualmente la città manca della Consulta dei migranti.

Negli anni Novanta e inizio Duemila i flussi migratori arrivavano dalla Tunisia. Anche allora si consumarono delle tragedie in mare. Oggi qualche sparuto numero di giovani di origine tunisina sembra che giunga sulle coste del Trapanese e che riesca a disperdersi nel territorio prima di essere intercettato. Sulle odierne drammatiche traversate del Canale di Sicilia Mohamed Alì Soualmia dice: “I migranti morti sono una sconfitta per tutti.
Mi dispiace molto per i tanti morti. Probabilmente, per evitare queste tragedie, sarebbe più utile intervenire nei Paesi di origine di queste persone, per aiutarle a vivere lì in modo più dignitoso”.

La Primavera araba per Soualmia “è stata una cosa positiva” e tra pochi mesi, quando in Tunisia si terranno le elezioni democratiche per eleggere il 24, il 25 e il 26 ottobre il Parlamento e il 23 novembre il presidente, un seggio sarà allestito a “Casa Tunisia” per consentire agli emigrati di esprimere il proprio voto.  Tra il 26 e il 27 luglio, intanto, finirà il Ramadan e sarà festa a Mazara per i musulmani. Gli uomini all’alba si raduneranno, come ogni anno, in piazzale Quinci e lì pregheranno guidati da un imam di origine egiziana che abita nella vicina Marsala. Il loro luogo di culto abituale, però, è in via San Francesco, sempre nella casba, in un locale adibito a moschea, dove è stata allestita una sezione anche per le donne e dove gli uomini, nel periodo del Ramadan, si ritrovano ogni notte per pregare. (Margherita Leggio - Trapani)