(23 giugno 2014) - «Partire dalla figura di Papa Francesco che, per il suo primo viaggio apostolico ha scelto Lampedusa, significa impegnarci a continuare quella visita e quella storia. È questo il motivo per cui fermarci, in questi tre giorni, a ripensare guardando avanti». Con queste parole, mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione Cei per le migrazioni, ha spiegato, nel corso della conferenza stampa tenutasi nel palazzo Arcivescovile di Agrigento, “Lampedusa. Celebrare, ricordare, comunicare”.
Saranno questi tre verbi, infatti, il filo conduttore dell’evento, che si terrà a Lampedusa dal 28 giugno all’8 luglio 2014, «Lampedusa ottoluglioduemilatredici», durante il quale, attraverso diversi appuntamenti, si ricorderà la prima visita del Pontificato di Papa Francesco all’Isola e all’Arcidiocesi di Agrigento.
Alla presentazione dell’evento, oltre all’arcivescovo di Agrigento, hanno preso parte Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa, la quale ha sottolineato come «Papa Francesco abbia squarciato il silenzio che copriva il cimitero Mediterraneo che veniva ignorato non solo da chi ha la diretta mresponsabilità politica, ma anche dall’opinione pubblica europea e mondiale» e don Mimmo Zambito, parroco di Lampedusa, che ha affermato: «la visita del Papa a Lampedusa, con le tre domande poste durante la Messa, con i gesti che l’hanno preceduta, ha creato un evento comunicativo, non solo nei confronti dei migranti che continueranno a bussare alle nostre porte, ma per tutta quella parte del mondo benestante che pensa che dietro queste migrazioni non vi siano volti e storie». Nino Gulli, economo della Curia di Agrigento e coordinatore dell’organizzatore dell’evento, ha presentato il programma dettagliato.
Si parte sabato 28 giugno, con l’inaugurazione nei locali della chiesa parrocchiale di San Gerlando della mostra fotografica «Non si ripeta per favore», dove accanto agli scatti fotografici della visita del Pontefice, vi saranno gli oggetti usati dal Papa e donati da lui stesso a Lampedusa: l’altare, l’ambone, il pastorale, la casula, i calici. Il 30 giugno si ascolteranno i racconti dei lampedusani protagonisti dei salvataggi nella tragedia del 3 ottobre 2013, con l’incontro-testimonianza «Il 3 ottobre dentro l’8 luglio». Ma accanto ai migranti di oggi saranno raccontati, sabato 5 luglio, anche quelli di ieri, col colloquio «Mio padre era un migrante» in cui monsignor Giancarlo Perego, direttore della fondazione Migrantes, e Luca Insalaco, referente della comunicazione del progetto «Isolamente accogliente» di Migrantes, parleranno di migrazione delle persone e dei popoli e di risvolti antropologici, giuridici e mediatici.
Domenica 6 luglio, nella chiesa parrocchiale, il cardinale Antonio Maria Veglió, presidente del Pontificio consiglio per i migranti, presiederà la Messa che verrà diffusa in diretta da Rai Uno. Lunedì 7 luglio, dopo il pellegrinaggio al cimitero di Lampedusa e l’omaggio alle tombe dei migranti, monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, presiederà una Messa. Fabio Zavattaro coordinerà e condurrà un incontro serale in cui, col racconto dei protagonisti (il vescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro; il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini; don Stefano Nastasi, già parroco di Lampedusa; don Mimmo Zambito, parroco di Lampedusa; padre Giovanni La Manna, sj direttore Centro Astalli; un rappresentante della Gendarmeria Vaticana; un rappresentante della Marina Militare; un superstite del naufragio del 3 ottobre 2013; il dott. Vincenzo Morgante, di RAI TGR; il cantautore Claudio Baglioni), verrà rivissuta la visita di Papa Francesco. L’8 luglio, anniversario della visita del Pontefice, monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione Cei per le Migrazioni, celebrerà la Santa Messa. Gli eventi più significativi saranno tradotti in Lis, la Lingua italiana dei segni, dall’Associazione nazionale interpreti Lis. (Marilisa Della Monica - Migrantes Agrigento)