Sussidio Quaresima-Pasqua 2014 - Catechesi - 23 marzo - III Domenica 
23 marzo - III Domenica   versione testuale
Cristo disseta la nostra umanità

 (Dipinto di Francesco Maria Sabatini)
 
Il dipinto rappresenta una donna, immagine dell’umanità, che porta nelle mani con fatica e spavento due confezioni di bottiglie d’acqua. Quest’acqua, acquistata, è acqua che finisce, che pesa, che non disseta poiché termina. È l’acqua che noi ricerchiamo per dissetare il nostro desiderio di felicità, ma così mai appaghiamo. La vera acqua viene dal cielo, rappresentata dalla pioggia, e sola dona la vita.

 

Una sintesi catechistica per i formatori, i catechisti e i presbiteri
L’incontro di Gesù e della samaritana al pozzo di Sichem, rappresenta la prima grande catechesi battesimale. Dopo le prime due domeniche comuni al ciclo B e C, ci vengono presentati tre brani evangelici tratti da Giovanni. Questi sono lo schema più antico che tracciano l’itinerario di preparazione dei catecumeni, cioè di coloro che si accingevano a celebrare il Battesimo nella notte di Pasqua. L’incontro fra il Cristo e la Samaritana è simbolico, colmo di significato teologico. Questa donna non appartiene alla tradizione ebraica: è una straniera. In lei si scorge l’icona dell’umanità assetata di felicità, di amore, di un desiderio forte di una vita piena, ma che vive in modo disordinato la propria religiosità e la propria relazione con Dio. Cristo allora diventa la risposta a questa sete, “l’acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14), il “dono di Dio” (Gv 4,10), che solo può colmare la profondità dell’uomo. Siamo chiamati ad immergerci nella vita trinitaria ogni giorno, come è avvenuto nel giorno del nostro battesimo, quando Dio ci ha riempiti del suo amore. L’immagine, poi,dell’anfora lasciata là sul pozzo, è segno di una vita nuova accolta, di una nuova relazione con Dio, che ha come conseguenza il professare la nostra fede con gioia. 
 
Una sintesi catechistica per gli adulti
“Dammi da bere” (Gv 4,10): è l’invito che il Signore Gesù fa ad ognuno di noi, invito ad aprire la nostra vita, il nostro cuore, per relazionarci a Lui, il solo che può dissetare, placare le nostre arsure, appagare il nostro bisogno profondo di eternità. Egli vuole bere da noi, per svuotarci di noi, e riempirci di Lui. Ci offre l’opportunità di entrare in stretta comunione con Lui, in un vincolo di amore nuovo. Noi battezzati, se davvero vogliamo la felicità eterna, se davvero aneliamo a sentirci figli amati da Dio, dobbiamo bere dalla roccia di Cristo, stare con Lui per alimentare, in questo tempo di Quaresima, la nostra relazione di comunione con Dio e con i fratelli. È l’invito per ognuno, a dare tempo e ordine alla preghiera, ad ascoltare con fiducia la Parola, per far sì che il “dono” ricevuto dallo Spirito Santo porti davvero frutto nella nostra esistenza.
 
Una sintesi catechistica per i fanciulli
In questa domenica, il Signore Gesù vuole offrire ad ognuno di noi qualcosa di veramente bello della sua persona; è un dono che desidera farci non solo oggi, ma sempre. Lui dice di se stesso che è acqua, ma non un’acqua qualunque, magari stagnante, sporca, che non disseta; ma un’acqua limpida, fresca, viva, che ci dona forza, gioia ed energia.
Questa acqua che Lui ci offre sgorga direttamente dal suo cuore: è la sua amicizia, il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Ma è un’acqua che dobbiamo desiderare molto, così da accoglierla e riempircene. Gesù ci ha promesso che saremo trasformati anche noi in una sorgente che zampilla per sempre; così, ogni momento della nostra giornata lo sentiremo vicino, che ci riempie del suo amore, amore che a nostra volta, dovremo donare agli altri. Se apriremo a Lui il nostro cuore, come ha fatto la donna samaritana, avremo quella felicità che niente e nessuno potrà mai più portarci via.
 
Attività
Realizzazione: ogni ragazzo scriverà sulla sua terza orma l’impegno da vivere nella settimana da posizionare sul cartellone vicino alla tappa.