Nel secondo giorno del Triduo, il Sabato santo, «la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore meditando la sua passione e morte, astenendosi dal celebrare il sacrificio della Messa (la mensa resta senza tovaglia e ornamenti) fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione» (
Messale Romano, p. 160).
Un giorno, dunque, di sosta silenziosa e orante nella memoria della sepoltura del Signore. Mentre la celebrazione eucaristica viene sospesa in attesa di gustarla nuovamente nella notte pasquale non cessa la
laus perennis attraverso la liturgia delle Ore che, con antifone, inni, salmi e letture, contribuisce a definire i contorni di questo giorno.
È il giorno del grande silenzio.
Le parole cedono il posto allo stupore della contemplazione perché Cristo si è fatto solidale con la storia umana di tutti i tempi e porta la salvezza a tutti coloro che lo hanno atteso e hanno preparato il suo avvento.
- L’auspicabile celebrazione delle Lodi del Mattino e dell’Ufficio delle Letture sia fatta con la dovuta solennità e nel canto.
- Si abbia cura dello spazio e si tenga conto dell’eventuale partecipazione di un piccolo gruppo da radunare davanti alla Croce gloriosa. Per buona parte della giornata si eviti di addobbare la chiesa per la Veglia della notte mantenendo il carattere proprio di questo giorno. Anche le luci, nei momenti di preghiera, rimangano soffuse.
- Nella tradizione della Chiesa, il giorno del sabato santo è ricco di momenti di preghiera tra cui il ricordo della Vergine Addolorata. Infatti, «in Maria, secondo l’insegnamento della tradizione, è come radunato tutto il corpo della Chiesa: ella è la credentium collectio universa. Perciò la Vergine Maria che sosta presso il sepolcro del Figlio, come la rappresenta la tradizione ecclesiale, è icona della Vergine Chiesa che veglia presso la tomba del suo Sposo, in attesa di celebrarne la Risurrezione» (DPPL 147).
Così sottolinea il
Direttorio sulla pietà popolare e la Liturgia: «mentre il corpo del Figlio riposa nel sepolcro e la sua anima è scesa negli inferi per annunciare ai suoi antenati l’imminente liberazione dalla regione dell’ombra, la Vergine, anticipando e impersonando la Chiesa, attende piena di fede la vittoria del Figlio sulla morte» (147).