· Il tempo pasquale offre la possibilità di cantare l’Alleluia quale ritornello del salmo responsoriale. Non si trascuri questa possibilità per significare ancora di più l’eccezionalità di questo tempo.
· L’omelia, a carattere mistagogico, sappia annunciare e celebrare la presenza del Risorto che anche oggi parla alla sua Chiesa aiutandola a comprendere tutto quello che si dice di lui nelle Scritture e si fa riconoscere nello spezzare il pane. Il richiamo di papa Francesco a proferire «parole che fanno ardere i cuori» (Evangelii gaudium, 142-144) evidentemente allusiva dell’episodio evangelico odierno è un invito ad uno stile omiletico non soltanto attento alla correttezza dei contenuti, ma anche alla bellezza e alla “cordialità” della forma.
· La preghiera dei fedeli può contemplare quale risposta comune dell’assemblea la supplica dei due discepoli di Emmaus: «Resta con noi, Signore».