Sussidio Avvento 2013 - Per la catechesi - 15 dicembre - III Domenica 
15 dicembre - III Domenica di Avvento   versione testuale
 
ANNUNCIARE
 
Una sintesi catechistica per i formatori, i catechisti e i presbiteri
 
Colui che è preso dalla Parola riesce a scorgere i segni dell’imminente compimento della promessa, annunciando la venuta del Signore nella storia. Il profeta è colui che riconoscendone i segni, annunzia l’avvento di Dio nella storia del suo popolo, cantandone la gloria e la bellezza. Giovanni è il profeta che coniuga l’attesa e l’annuncio del compimento: è la voce che grida nel deserto, è l’annunciatore che, indicando il sole che sorge dall’alto Gesù nostro Signore, invita a convertire il proprio cuore per accoglierlo sinceramente e totalmente. Egli preparerà la tua via: la via evoca il cammino e il cammino, a sua volta, implica una decisione, quella di muovere i propri passi verso il compimento della promessa, verso Colui che è indicato come il termine di ogni camminare e attendere. Una vita che cammina verso il compimento è una vita che annunzia Gesù. Come Giovanni il Battista, anche noi oggi siamo chiamati a indicare Gesù ai nostri amici. Un annunzio che sceglie lo stile del dialogo. Il dialogo è il luogo di quella missionarietà che è costruzione di comunione attorno alla centralità di Gesù.
 
 
Una catechesi rivolta ai genitori: “In Giovanni l’annuncio è coraggio”
 
Egli è colui del quale sta scritto: ”Ecco, dinnanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. (Mt 11,10). Nella terza tappa del cammino di Avvento riflettiamo sull’esigenza di assumere in modo radicale l’impegno dell’annuncio. Nel linguaggio comune affermiamo che si fa l’annuncio; ma se dovessimo accostarci alla questione in termini puramente teologici ed esistenziali, potremmo affermare, pur forzando un po’ la grammatica, che si è annuncio. Il coraggio risiede proprio qui: portare fino in fondo, da coniugi e da genitori, le esigenze della vita cristiana. Qui si gioca l’annuncio: nella determinazione quotidiana e costante di essere e scegliere come Cristo, annunziando la Bellezza del Vangelo per la stessa bellezza che si irradia da una vita evangelica. In questo Avvento più che “fare annuncio”, l’impegno, specialmente nei confronti dei propri figli, potrebbe essere, “essere annuncio”. (Per approfondimenti, cfr. CdA, c. 3 - La buona notizia; c. 13 - La missione della Chiesa). 
 
 
Una catechesi rivolta ai giovani: “In Giovanni l’annuncio è guardare e ascoltare”
 
Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti resuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo (Mt 11,4-5). L’Avvento ci invita a volgere lo sguardo a Colui che attendiamo. Non possiamo annunciare la bellezza di Cristo il vero sole i cui raggi donano la vita, senza curare l’attitudine alla contemplazione.
 
Si contempla la bellezza di Cristo nei Vangeli, nella liturgia, nella comunità ecclesiale, nel volto del fratello, nello spettacolo della creazione: una sola condizione è posta, esporsi alla luce della Bellezza per sentirne il fascino benefico, forza dell’annuncio. L’impegno, per questo Avvento è creare degli spazi di contemplazione, per fare nostro l’invito che Gesù fa ai discepoli di Giovanni: andate e riferite ciò che vedete e udite. (Per approfondimenti, cfr. il CdG/2, c.1 - Chi cercate?).
 
 
Una catechesi rivolta ai fanciulli: “In Giovanni l’annuncio è preparazione”
 
Davanti a te egli preparerà la tua vita (Mt 11,10c). Una forma efficace di annuncio del Vangelo nel tempo di Avvento è preparare con attenzione la venuta di Gesù. Capita spesso di essere puntualissimi nella preparazione degli addobbi natalizi che dicono l’imminente festa in famiglia, ma poca attenzione prestiamo per preparare la venuta di Gesù nei nostri cuori, con delle attenzioni altrettanto evidenti. Si potrebbe, per esempio, creare un angolo in casa, in cui accendere una candela per ogni settimana di Avvento che passa (la corona di Avvento) e, al momento dell’accensione, leggere il vangelo della domenica; si potrebbe decidere di passare un po’ più di tempo con una persona cara della nostra famiglia bisognosa di compagnia, preparandoci così all’accoglienza e facendoci vicini di coloro che soffrono; si potrebbe passare ogni giorno in parrocchia per fare un momento di silenzio e di preghiera come segno evidente della nostra attesa. Sono tante le possibilità che abbiamo per dire agli altri che si attende non solo la festività del Natale, ma si attende colui che del Natale è il centro, Gesù. Così facendo, preparandoci con attenzione, ne annunziamo la venuta. (Per approfondimenti, cfr. Venite con me, c. 3, - Gloria a Dio e pace in terra - pp. 36-41).    
 
 
Attività
 
Materiale: l’immagine proposta per la scheda, fogli e penne.
Come: viene distribuita l’immagine stampata a colori e viene chiesto di rispondere a questa domanda: Quale particolare dell’immagine ti fa pensare in modo particolare all’annuncio?
Queste risposte, come le altre delle successive domeniche, abbelliranno un grande albero di Natale posto nella sala in cui si svolge l’incontro.