Sussidio Avvento 2013 - Per la catechesi - 1 dicembre - I Domenica 
1 dicembre - I Domenica di Avvento   versione testuale
 
Introduzione
 
L’itinerario di Avvento proposto per quest’anno è costituito da due sezioni: una metodologica e una catechetica. Nella sezione metodologica, rivolta ai formatori e ai catechisti, si è fatta la scelta di indicare la parola chiave che guida la riflessione proposta per ogni domenica e, inoltre, si danno delle indicazioni per intendere in modo corretto il significato attribuito alla Parola. Nella sezione catechetica (nella quale sono presenti tre attenzioni: bambini, genitori e giovani) si è scelto di individuare un personaggio che incarni la Parola chiave di ogni domenica e, a partire da esso, proporre una piccola catechesi contenente i riferimenti al progetto catechistico italiano.
 
 
VEGLIARE
 
Una sintesi catechistica per i formatori, i catechisti e i presbiteri
 
 Attraverso il brano evangelico di Mt 24,37-44 riflettiamo sul valore della vigilanza come attesa operosa vissuta nella comunione con gli altri. Il testo ci permette di riflettere sul pericolo di una vita vissuta nell’inconsapevolezza, nella incapacità di riconoscere il senso di una storia, che passa, e che non è semplicemente la somma dei momenti vissuti. Non si tratta di una semplice inavvertenza. Ecco che allora l’attesa rimanda ad uno “stare consapevole” nella storia, che allude all’intima percezione di un compimento verso cui essa tende: la comunione piena con il Signore della Vita. Lo “stare” implica costanza, la costanza di chi, giorno dopo giorno, ha il coraggio di “rimanere” anche quando l’ignoto invade la storia. Lo “stare”, infine, anima l’attesa di colui che si prepara ad un incontro importante: “tenetevi pronti” (v. 44) sono le parole con cui Gesù stesso rileggerà poco dopo il suo invito; è pronto chi aspetta qualcuno, è pronto chi si predispone all’incontro, desiderandolo. In tal senso, la venuta di Gesù non è un evento inaspettato, ma si configura come la risposta ad un’attesa profonda, ad un desiderio del cuore. L’attesa della comunione piena con Lui si realizza nell’attualità della comunione vera e sincera con gli altri. È l’attesa vigile, sostenuta dal desiderio dell’incontro, che caratterizza la consapevolezza del cristiano.
 
 
Una catechesi rivolta ai genitori: “In Noè l’attesa è cura”
 
Noè entrò nell`arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. Degli animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo entrarono a due a due con Noè nell`arca, maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè (Gen 7,7-9). A voi genitori il compito di attendere il Signore che viene, prendendovi cura di coloro che vi sono stati affidati, così come Noè si prese cura di quanti il Signore gli aveva affidato per salvarli dalle acque del diluvio. Prendersi cura non è legare a sè, ma, nella forza del desiderio dell’incontro con il Signore della vita che anima il vostro cuore di genitori cristiani, è indicare con la propria vita la salvezza da attendere, la Bellezza da desiderare sopra ogni cosa. Da Noè impariamo l’arte della pazienza, della cura e dell’”uscire”, verso una vita benedetta dal Padre buono. (Per riflettere sul desiderio dell’incontro con Colui che è il senso della vita, cfr. CdA, c. 1 - L’uomo in cammino).
 
 
Una catechesi rivolta ai giovani: “In Noè l’attesa è certezza”
 
Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli. Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall’arca (Gen 8,18-19).
Durante la vita siamo in cammino, tendiamo ad una salvezza che non abbiamo in pienezza, ma che irradia la nostra vita, guidandoci.
La speranza della salvezza piena, della gioia piena anima il passo di chi cammina in Cristo, attendendo l’incontro definitivo con Lui. Così, come per Noè l’attesa di una terra da abitare divenne certezza nel dono ricevuto e confermato dalla benedizione di Dio (Gen 8,21-22; 9,1a), per noi cristiani la speranza della vita vera è certezza di un dono ricevuto già in Colui che è la Via la Verità e la Vita, Gesù Cristo. Va atteso ogni giorno, nella certezza di incontrarlo ogni giorno. (Per riflettere sull’incontro con Gesù, cfr. CdG/1, c. 2 - Venite e Vedrete).
 
 
Una catechesi rivolta ai fanciulli: “In Noè l’attesa è ascolto”
 
Allora Dio disse a Noè: […] con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell`arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell`arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. Degli uccelli secondo la loro specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie, due d`ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sarà di nutrimento per te e per loro». Noè eseguì tutto; come Dio gli aveva comandato, così egli fece (Gen 6,13a. 18-22). L’Avvento, tempo dell’attesa di Gesù, è in particolare tempo dell’ascolto. Abbiamo letto che Noè eseguì tutto come Dio gli aveva comandato accettando, in questo modo, l’alleanza di vita con Dio che donerà a Lui, alla sua famiglia e agli animali salvati dal diluvio, una nuova terra. Allo stesso modo, noi cristiani siamo chiamati ad ascoltare tutte le Parole che il Padre in Gesù Suo Figlio ci dona in questo tempo forte e ogni domenica, perché la sua Parola rinnovi, giorno dopo giorno, la nostra vita, rendendoci capaci di amare le persone che ci sono accanto sempre più come Gesù ha amato. In questo modo prepariamo il nostro cuore per andare insieme incontro a Lui che viene. (Per approfondire il tema dell’attesa, dal catechismo Io sono con Voi, c. 3, pp. 32-49).
 
 
Attività
 
Materiale: l’immagine proposta per la scheda, fogli e penne.
Come: viene distribuita l’immagine stampata a colori e viene chiesto di rispondere a questa domanda: l’arcobaleno annunzia l’arrivo del sole: cosa suscita in te questa immagine?
Queste risposte, come le altre delle successive domeniche, abbelliranno un grande albero di Natale posto nella sala in cui si svolge l’incontro.