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Maria Luisa Di Pietro: Lo stato di salute nel rapporto tra bioetica, quotidianità e quotidiano non è molto buono
“Lo stato di salute nel rapporto tra bioetica, quotidianità e quotidiano non è molto buono”. Usa una metafora medica Maria Luisa Di Pietro, presidente dell’associazione “Scienza & Vita”, intervenuta oggi alla tavola rotonda organizzata al convegno “Lo sguardo quotidiano”, promosso a Milano dall’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali. “I temi della bioetica, che si occupa del nascere, del vivere e del morire – spiega Di Pietro - coinvolgono l’opinione pubblica e di bioetica oggi si parla tanto nei quotidiani”. Nel sottolineare come i temi della bioetica vengano trattati sui media con una certa confusione, Di Pietro ha indicato alcuni fattori di rischio. “Un primo fattore è quello del tempo, i media hanno tempi concitati, prediligono l’azione alla riflessione. Ecco che allora non si riflette sulla bioetica, perché non c’è il tempo. Si arriva così ad una bioetica urlata, che si trasferisce poi ai luoghi in cui si prendono le decisioni”. Altro fattore di rischio è la ricerca spasmodica dello scoop, “per cui vengono presentate notizie sempre più catastrofiche”. Terzo fattore di rischio è il linguaggio. “Oggi – commenta Di Pietro - si stanno manipolando le parole, vengono cambiati i significati e vengono coniate parole nuove. Occorre creare una cultura che riporti la bioetica alle sue origini, promovendo una comunicazione che vada oltre la notizia e che consenta veramente di comprendere e capire”.
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