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Botturi: I media devono confrontarsi con l'individualismo
Trattando della rivendicazione di libertà individuali, il filosofo Botturi ha parlato, nella sua relazione al convegno Cei sulla comunicazione sociale, di un “contesto di esaltazione del soggettivismo affettivo”, nella quale “prende spessore la rivendicazione insindacabile della libertà individuale, che però si giustappone ad una diffusa predicazione sui determinismi neuronali, psichici, sociali, che sottraggono alla libertà e all’”eccedenza” dell’individuo ogni spazio”. Secondo Botturi, “lo stesso soggetto da un lato è sollecitato a rivendicare fino all’arroganza la sua libertà, dall’altro è investito del messaggio sul suo essere alla mercé degli apparati fisici, pulsionali, mediatici, finanziari, militari”. I mass-media oggi sono così chiamati a confrontarsi da un lato con la “diffusa sensibilità a grandi valori dell’etica pubblica, quali le libertà civili, la tolleranza, la democrazia” e dall’altro “con criteri fortemente individualistici che prevalgono nella sfera individuale, come gli ambiti degli affetti, della sessualità, della generazione, della ‘qualità’ della vita”. Ne deriva che “la condizione umana nel suo quotidiano è caratterizzata dalla mancanza di un criterio unificante l’esperienza stessa”.
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