(7 febbraio 2013) -
Colors Revolution in Lampedusa è un progetto nato osservando, attraverso la fotografia, il centro abitato di Lampedusa. Le foto ricorrenti da cui ero inspiegabilmente attratta ritraevano porte vecchie abbandonate, muri grigi dismessi. Ad un certo punto mi sono chiesta come mai tutto questo grigio? Perché non fare qualcosa? Cosa posso fare io? L’idea ha iniziato a prendere forma, ho iniziato a fare ricerche, a trovare esempi, ho iniziato a scrivere il progetto. Il colore e la bellezza possono influire in maniera positiva nella vita e nel comportamento delle persone, un’Isola con delle bellezze così particolari e uniche non può permettersi di avere un centro abitato ridotto nelle condizioni attuali.
La scelta di chiamare il progetto con un nome inglese/americano è derivata dall’intenzione di dare all’iniziativa un’impronta internazionale. Il programma prevede il miglioramento, attraverso il colore e l’arte, delle zone più grigie e degradate di Lampedusa, tramite murales che lancino messaggi sociali, che avvicinino i lampedusani all’arte e all’espressione. I piani di azione iniziali sono il recupero delle vecchie porte, di scale, muri di cinta e facciate, ma siamo aperti a nuove e originali proposte. Il coinvolgimento degli isolani, attraverso laboratori progettuali e giornate di arte collettiva, è il fulcro principale del progetto; inoltre artisti internazionali saranno invitati ed ospitati dagli esercizi alberghieri che vorranno aderire all’iniziativa; anche i migranti che sono in transito sull’Isola potranno partecipare con i dovuti permessi.
Creare una forma di cooperazione per rendere l’arte e la cultura soggetti dominanti dell’Isola; restituire una personalità estetica differente più colorata e allegra, prendendosi cura e riappropriandosi del territorio; realizzare una rete di scambio internazionale per promuovere eventi d’arte sia a Lampedusa che nel mondo, diventando simbolicamente una porta itinerante, aperta a tutte le culture, portando la propria identità artistica e sociale in altri punti del mondo. Lo definirei uno slancio vitale dall’isolamento, sia territoriale che sociale, all’apertura al mondo. Un altro obiettivo è quello di programmare un “Festival del Colore”, durante il periodo invernale, creando anche una destagionalizzazione del turismo, dandogli un’impronta culturale, e la realizzazione di un “Tour del Colore” che preveda delle visite guidate alle opere realizzate, per dare un’alternativa culturale al turista; inoltre è previsto un documentario che indagherà le fasi del progetto e un libro fotografico.
Con i nostri interventi creeremo indirettamente la promozione dell’Isola, attraverso messaggi di arte, multiculturalità, accoglienza, bellezza, comunità, natura, espressione, socialità. La creatività come risorsa per arricchire, migliorare, integrare e come prospettiva di sviluppo, visto che è stato considerato dall’Unione Europea e dai grandi centri di analisi economica una delle risorse per costruire società più moderne, dinamiche e aperte. Progetti simili al nostro sono stati realizzati in diverse parti nel mondo; il nostro messaggio, che arriva dal punto più a Sud d’Italia, è simbolo di una spinta al miglioramento, utilizzando le risorse principali del territorio.
Sin dall’ inizio ho riscontrato entusiasmo da parte di associazioni come Askavusa, The Hub, La città felice di Catania e il canale Libera Espressione, amici e conoscenti; anche il Sindaco e i suoi collaboratori si sono mostrati sensibili a questa tematica. Il progetto è stato presentato per la prima volta e con grande emozione domenica 27 gennaio 2013, presso la sala del Liceo Scientifico, grazie all’evento organizzato dall’Hub, trovando molta partecipazione e collaborazione da parte di un pubblico variegato e riscontrando l’interesse della Preside a collaborare a questo progetto. Trovo tutto ciò entusiasmante e lo considero l’inizio di un grande percorso da fare tutti insieme.
(Rossella Sferlazzo - Colors Revolution)