Sussidio Quaresima 2013 - Carità e Servizio - 31 marzo - Domenica di Pasqua 
31 marzo - Domenica di Pasqua   versione testuale
"Egli doveva risorgere dai morti" (Gv 20,9)
Alla luce della Parola
 
Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome (At 10,39-43).
 
 
Quando sono debole, è allora che sono forte
 
Sono sposata da cinque anni. Dal matrimonio sono nati tre figli maschi di 1, 2 e 4 anni. Abitiamo nel villaggio di Nagbandja a 20 chilometri dalla città di Dapaong; una zona arida al nord del Togo prossima alla fascia del Sahel.
Nel villaggio siamo circa 500 persone, viviamo di agricoltura: miglio, sorgo, mais, arachidi.
Nonostante le scarse piogge riusciamo coltivare per in nostro sostentamento. Il vero problema è l’acqua potabile: la fonte più vicina, infatti, dista 3 chilometri dal nostro villaggio, ci vuole un’ora di strada con un pesante recipiente sulla testa. Siamo noi donne del villaggio che da “sempre” svolgiamo questa mansione per la nostra famiglia. Ora grazie all’aiuto economico di 4.100 euro di Caritas Italiana la nostra comunità ha potuto realizzare un pozzo adeguato ai nostri bisogni in una zona idonea. Ci sono voluti 16 metri di profondità per trovare l’acqua. Il pozzo, scavato a mano, è preservato al suo interno da anelli di cemento per evitare crolli e all’esterno protetto da un muretto circolare coperto. Questo eviterà finalmente che l’acqua si inquini. Oggi 22 maggio 2012 è festa grande a Nagbandja! In tre mesi il pozzo è stato realizzato e a me è stato dato l’onore di attingere il primo secchio d’acqua, limpida, fresca, pulita. È cambiata la nostra vita? Sì, è cambiata davvero perché l’acqua potabile, vicino alle nostre abitazioni, ci assicura salute, meno fatica e più tempo da dedicare ai nostri figli.
 
Geneviève, 24 anni, Togo
 
 
  
 
Solidali con le persone, solidali con la storia
 
È cambiata la vita di Geneviève. E la nostra? Dio si manifesta a testimoni da lui prescelti perché ci annuncino che la vita non muore. Quali segni di Risurrezione vogliamo annunciare oggi?
 
 
Le gioie e le speranze…
 
Tale e così grande è il mistero dell'uomo, questo mistero che la Rivelazione cristiana fa brillare agli occhi dei credenti. Per Cristo e in Cristo riceve luce quell'enigma del dolore e della morte, che al di fuori del suo Vangelo ci opprime. Con la sua morte egli ha distrutto la morte, con la sua risurrezione ci ha fatto dono della vita, perché anche noi, diventando figli col Figlio, possiamo pregare esclamando nello Spirito: Abba, Padre! (Gaudium et spes, 22).