(17 maggio 2012) - Questa seconda metà del 2012 è un periodo unico per la storia politico-amministrativa isolana. Unico perché per la prima volta una donna si è candidata ed è riuscita a diventare sindaco delle Pelagie.
Giusy Nicolini, ambientalista doc, direttrice della Riserva Naturale Orientata, è la detentrice di questo primato, che fin dal lontano 1843, aveva visto presenti alla guida degli esecutivi amministrativi delle Isole più a sud d’Europa, soltanto uomini. E ancora, questa tornata elettorale è particolare perché, con Giusy Nicolini, entra nel “Palazzo di Città” anche un nutrito numero di donne, sia di maggioranza che di minoranza. E infine queste elezioni sono state singolari perché a contendersi la fascia tricolore c’erano complessivamente cinque liste, ognuna delle quali aveva elencati quindici aspiranti candidati alla carica di consigliere comunale; questo, in una comunità piccola come quella delle Pelagie, sta a significare che ogni famiglia ha avuto almeno un candidato in corsa. Almeno uno, perché è successo anche che per alcune famiglie ci fossero in lista due o più aspiranti consiglieri. La presenza del gentil sesso in municipio è una situazione che indubbiamente lascia ben sperare.
Oltre ad essere un segno di buon auspicio, una nota di colore scarsamente rappresentata negli anni passati, la consistente presenza femminile in amministrazione è anche il segnale evidente di una volontà di cambiamento, di una voglia di respirare aria diversa, o come dice qualcuno “aria nuova”. La competizione che si è appena conclusa, come è intuibile, è stata molto impegnativa. La fatica profusa è un’altra delle caratteristiche che si va ad aggiungere alla lista delle peculiarità che queste votazioni hanno avuto. La conquista di ogni singolo voto ha visto candidati e sostenitori battersi con caparbietà, oltre che sui palchi allestiti in Piazza della Libertà, luogo in cui si sono svolti i comizi, anche in giro qua e la nelle case, nei bar, e ovunque ci fosse la possibilità di potersi garantire un segno X e il nome sulla scheda elettorale. A proposito di incognite, anche le nuove modalità di voto, hanno avuto un primato abbastanza alto relativamente ai voti ritenuti nulli.
La mancata conoscenza della vigente normativa elettorale emersa durante lo sfoglio, ha fatto capire che nel segreto dell’urna c’era stata parecchia confusione. E pensare che per ovviare a tutto questo bastava soltanto dire durante la campagna elettorale, di mettere due croci e di scrivere un nome, perché il voto fosse valido. Ma nella foga dei comizi, e durante la caccia al voto, questo piccolo particolare sembra proprio essere sfuggito un pò a tutti quanti. Per fare un’analisi elettorale completa è opportuno parlare anche di numeri. Ed è un numero a quattro cifre, l’unico a parte i totali, quello che ha incoronato sindaco Giusy Nicolini. 1.005 è stato il quorum di consensi utili per farla vincere; con 801 voti invece, è arrivata seconda la lista dell’ex sindaco Bruno Siragusa. I primi cinque consiglieri eletti di questa lista occuperanno i banchi del consiglio comunale come minoranza. Nulla da fare invece per Salvatore Martello e per il sindaco uscente, Bernardino De Rubeis, che hanno rispettivamente ottenuto 702 e 671 voti. Fanalino di coda il candidato Mario Maurizio Di Malta, con appena 22 consensi.
(Calogero Maria Sparma - Direttore Periodico “Isola Bella”)