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 Sussidio Avvento-Natale 2011 - Epifania del Signore, 6 gennaio - Suggerimenti per la Catechesi degli Adulti 
Suggerimenti per la Catechesi degli Adulti   versione testuale
· «Le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo» (Ef 3,6). Si tratta di un’affermazione capitale: le genti, i “gentili”, cioè i non-ebrei, i pagani, condividono la stessa eredità degli appartenenti al popolo eletto. Non era certo questo l’orientamento prevalente, tra gli ebrei del tempo di Gesù, come mostrano le difficoltà sorte all’interno della stessa Chiesa apostolica (tra Pietro e Paolo, per esempio) in ordine all’accettazione dei pagani tra i cristiani senza che dovessero prima diventare ebrei, farsi circoncidere, assoggettarsi alle prescrizioni della legge mosaica.
E oggi? Che dire delle nuove popolazioni che bussano alle porte delle nostre comunità? Quanto siamo aperti loro? Quanto vediamo il loro arrivo come un segno dei tempi? Quanto spazio diamo al loro modo di pregare, di leggere il Vangelo, di operare? In una omelia pasquale, il Santo Padre ha insegnato con chiarezza che cosa si intenda per apertura ai credenti geograficamente o culturalmente lontani da noi: «Le persone battezzate e credenti non sono mai veramente estranee l’una per l’altra. Possono separarci continenti, culture, strutture sociali o anche distanze storiche. Ma quando ci incontriamo, ci conosciamo in base allo stesso Signore, alla stessa fede, alla stessa speranza, allo stesso amore, che ci formano. Allora sperimentiamo che il fondamento delle nostre vite è lo stesso. Sperimentiamo che nel più profondo del nostro intimo siamo ancorati alla stessa identità, a partire dalla quale tutte le diversità esteriori, per quanto grandi possano anche essere, risultano secondarie. I credenti non sono mai totalmente estranei l’uno all’altro. Siamo in comunione a causa della nostra identità più profonda: Cristo in noi. Così la fede è una forza di pace e di riconciliazione nel mondo: è superata la lontananza, nel Signore siamo diventati vicini (cfr Ef 2,13)» (Benedetto XVI, Omelia nella Veglia Pasquale, 22 marzo 2008).
 
· Del fenomeno migratorio come opportunità, parlano gli orientamenti pastorali CEI Educare alla vita buona del Vangelo, nn. 10; 14.
 
· Molte comunità cristiane celebrano l’epifania come “festa delle genti”, dando spazio nella liturgia e magari alla tavola comune alle persone che provengono da altri Paesi. Queste iniziative sono molto utili, soprattutto se preludono a un contatto più quotidiano e a una condivisione di fede e di vita che diventi ordinaria. Le espressioni del Papa che abbiamo riportato potrebbero essere trascritte e donate a quanti parteciperanno al momento di “festa delle genti”.