Ufficio Nazionale per la pastorale della famigliadella Conferenza Episcopale Italiana
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ti trovi in:  Convegno di studi - Roma, 25/27 novembre 2011 - News e interventi - Comporre l'amore e la trasmissione della vita 
Comporre l'amore e la trasmissione della vita   versione testuale
intervento di Elena Giacchi






Nella Familiaris Consortio Giovanni Paolo II richiama e sviluppa ulteriormente la riflessione sull’amore coniugale e la trasmissione della vita, espressa nei documenti del Magistero della Chiesa, in particolare nella Costituzione pastorale Gaudium et Spes e nell’Enciclica Humanae Vitae.  
La riflessione si pone nell’ambito di una visione integrale dell’uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio, chiamato all’amore nella sua interezza e totalità. Vivere una dimensione pienamente umana dell’amore implica, pertanto, che sia preservata la fondamentale unità di tutte le dimensioni della persona (corporea, affettiva e spirituale): è, del resto, nella unità dinamica di queste dimensioni che l’amore si esprime nella sua ricchezza e nel suo pieno valore.
Il dono dello Spirito Santo effuso nel Sacramento del matrimonio è sorgente inesauribile di un amore chiamato a crescere e a rinnovarsi nella quotidianità,  “stimolante impulso affinché ogni giorno [gli sposi] progrediscano verso una sempre più ricca unione tra loro a tutti i livelli – dei corpi, dei caratteri, dei cuori, delle intelligenze, e delle volontà, delle anime – esprimendo così una fecondità insita nell’amore stesso” (FC19). Questa fecondità non si esaurisce all’interno della coppia, ma “rende [i coniugi] capaci della massima donazione possibile, per la quale diventano cooperatori con Dio per il dono della vita ad una nuova persona umana”, il figlio, “riflesso vivente del loro amore, segno permanente dell’unità coniugale” (FC 14).