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Discriminatorie le espulsioni dei Rom   versione testuale
Il Consiglio d'Europa boccia Parigi

(11 novembre 2011) - Strasburgo - Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha preso atto, il 9 novembre, del rapporto del 28 giugno 2011 contenente la decisione del Comitato europeo dei diritti sociali e ha deciso di renderlo immediatamente pubblico. Nella sua risoluzione, il Comitato dei Ministri ha invitato la Francia ad illustrare, in occasione della prossima riunione, le misure adottate o previste per rispondere alla situazione decritta nel reclamo e a riferire sulla cooperazione con altri paesi interessati.
Nella sua decisione sulla fondatezza dei reclami, il Comitato europeo dei diritti sociali aveva concluso all’unanimitŕ che le evacuazioni forzate dei rom di origine romena e bulgara verificatesi nel corso dell’estate del 2010 costituivano una violazione aggravata dell’articolo E (non discriminazione) in combinato disposto con l’articolo 31§2 (diritto all’abitazione – ridurre lo status dei senzatetto) e che l’espulsione collettiva di fatto dei rom di origine romena e bulgara di Francia durante l’estate 2010 costituiva una violazione dell’articolo E (non discriminazione) in combinato disposto con l’articolo 19§8 (garanzie relative all’espulsione).
 
La Francia si e’ macchiata di una violazione aggravata dei diritti dei Rom quando, nell’estate del 2010, ha deciso di evacuare dai campi e poi espellere cittadini di origine Rom provenienti dalla Bulgaria e dalla Romania. Lo ha stabilito il Comitato europeo per i diritti sociali del Consiglio d’Europa, che nella decisione resa nota oggi ha condannato la Francia per discriminazione nei confronti dei Rom. Secondo il Comitato, le autorita’ francesi hanno inoltre leso i diritti dei Rom per le modalita’ impiegate durante gli sgombri dei campi e perche’ “i cosiddetti ritorni volontari celano in realta’ delle espulsioni collettive”. Nella sua decisione il Comitato sottolinea che la Francia continua a infrangere i diritti di tutti i Rom oggetto delle misure adottate nell’estate del 2010, e che cosi sara’ fino a quando non verranno decise misure concrete (che non vengono specificate) per rimediare a questa situazione (Ansa, 10 nov. 2011).