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Bilaterale delle Commissioni episcopali migrazioni italo-svizzere   versione testuale
Zurigo, 19 ottobre 2011
(17 ottobre 2011) - Presso la Coordinazione italiana di Zurigo, Brauerstrasse, 101, il 19 ottobre 2011, si terrà la Bilaterale delle Delegazioni delle Conferenze Episcopali d’Italia e della Svizzera per le migrazioni. La delegazione italiana sarà guidata da mons. Bruno Schettino, Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes. Con lui anche il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, il coordinatore nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera, mons. Leandro Tagliaferro, don Carlo De Stasio (che assumerà l’incarico di coordinatore dal prossimo 1 gennaio) e don Francesco Diodati, missionario in Svizzera. Per la Svizzera il Vescovo di Basilea mons. Martin Gächter e il direttore nazionale della Migratio  Dr. Marco Schmid.
Tra i temi al centro della discussione la preparazione dei sacerdoti per il servizio all’estero, la promozione di tematiche migratorie nella formazione dei sacerdoti, della situazione delle Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera e del pellegrinaggio a Roma delle Missioni Cattoliche Italiane previsto per il 2013.
La precedente bilaterale si era svolta nel 2008. In quella occasione si è ribadito “l’importanza delle Missioni Cattoliche Italiane per la cura pastorale degli italiani che vivono in Svizzera. Riteniamo – si legge nella dichiarazione finale di quel incontro - che i missionari, le missionarie e i laici impegnati nella cura pastorale siano risorse importanti da tutelare e da qualificare”. Nel documento, dopo aver sottolineato la validità degli incontri bilaterali come momento significativo di comunione e di corresponsabilità fra le due Chiese, nella consapevolezza che il fenomeno migratorio ha contribuito alla crescita della cattolicità, si afferma l’importanza della formazione dei missionari. Ad un previo impegno da parte della Chiesa di partenza seguirà nella Chiesa di arrivo, la conoscenza adeguata della lingua e della cultura, l’esperienza temporanea in una parrocchia locale e un inserimento accompagnato nelle proposte formative organizzate dalle diocesi.