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L'emigrazione in un click   versione testuale
A Lucca il museo è on line

(19 settembre 2011) - E' il primo in Italia di questo genere. Comprende un'antologia nella quale si possono leggere documenti ufficiali, relazioni, brani letterari e lettere di emigranti. L'iniziativa della Fondazione Paolo Cresci.
Un click per conoscere la storia dei nostri antenati partiti all'estero in cerca di fortuna. Sarà possibile grazie al "Museo dell'emigrazione italiana on line", il primo in Italia di questo genere, nato a Lucca ad opera della Fondazione Paolo Cresci.
Il sito , presentato sabato a Palazzo Ducale, è costruito su diversi livelli: un profilo generale che tratteggia caratteristiche e aspetti fondamentali del fenomeno emigrazione, una sezione approfondimento, e infine un'antologia, nella quale si possono leggere documenti ufficiali, relazioni, brani letterari e lettere di emigranti.
"Il progetto del museo virtuale - entra nel dettaglio il direttore della Fondazione Cresci, Pietro Luigi Biagioni - con i suoi tre livelli di lettura rappresenta qualcosa di assolutamente originale nel panorama della storia dell'emigrazione italiana. Proprio per valorizzarlo al massimo, i testi  saranno in tre lingue: italiano, inglese e spagnolo e, naturalmente, sarà presente un'ampia scelta di immagini e filmati, tratti da interviste di emigranti e musiche, provenienti dal ricchissimo patrimonio della Fondazione Cresci, ma anche da altre istituzioni, come enti, archivi e biblioteche, nonché da famiglie e singoli emigranti. Il museo, inoltre, sarà accessibile ai non vedenti e per questo motivo l’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti ha concesso il patrocinio all’iniziativa".
 
Un elemento che arricchisce il sito è la possibilità di visitare virtualmente la mostra "Lungo la scia di un'elica", allestita dalla Fondazione Paolo Cresci e dalla Provincia a Palazzo Ducale: con un click del mouse non solo si possono visitare le diverse sezioni della mostra, ma anche approfondire alcune tematiche, attraverso specifici collegamenti ipertestuali.
"Il museo virtuale – ha detto il presidente della Provincia Stefano Baccelli – vuole, innanzi tutto, colmare un vuoto nella storiografia italiana che ancora non ha approfondito a dovere le tematiche legate al fenomeno migratorio. Primo in Italia, racconta l'emigrazione, pagina di storia italiana che ancora deve essere scritta nella sua interezza". "Il sito – prosegue - valorizza anche quella emigrazione fatta di persone che erano in possesso di un mestiere specializzato e che sono andate in altri Paesi perché offrivano migliori occasioni per raggiungere traguardi economici e sociali difficilmente conseguibili in patria. Uomini e donne per i quali l'emigrazione era soltanto una delle possibili scelte di vita. Anche di queste persone e delle loro storie, vogliamo dare una testimonianza e far sì che la memoria non vada perduta".
(La Repubblica Firenze.it)