In un contesto culturale che considera la sofferenza e la malattia solo scomode compagne di viaggio e condizioni da cui liberarsi, più che realtà da liberare, i temi della salute, dell'invecchiamento e della morte vengono spostati dal terreno del senso e del valore a quello della tecnica.
Atti del XVI Convegno Nazionale di pastorale della salute, distribuiti dalla MESCAT di Milano (www.mescat.it), sono disponibili presso tutte le librerie cattoliche.
Nella ricorrenza del IV centenario della morte di san Camillo de Lellis, la Provincia italiana dei Religiosi Camilliani ha pubblicato un agile volume sulla pastorale della salute di fronte alle sfide contemporanee.
"Molte delle pubblicazioni che commentano i Vangeli domenicali non riservano alla pastorale sanitaria quell’importanza suggerita dal Magistero e dall’azione costante della Chiesa, per cui nelle omelie è spesso lasciata a margine e priva di riferimenti sistematici.
Il commento al Vangelo di Marco presentato nel testo vuole colmare questa lacuna.
Elisa Buzzi, ricercatrice in Filosofia Morale presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia, ci invita a riflettere con questo testo sulla tematica centrale del processo diagnostico-terapeutico e, più in generale, di ogni cura: mettere al centro il paziente nella totalità di dimensioni che lo costituiscono come una realtà unica, integrale e completa.
“Perché soffriamo? Può ritenersi positiva l’esperienza del dolore? Chi ci può liberare dalla sofferenza e dalla morte?”.
A queste domande che l’uomo da sempre si è posto, cerca di rispondere questo testo del “Servizio della pastorale della salute” della Diocesi di Milano.
I volume pubblicato dall’Arcidiocesi di Milano dal titolo «Il balsamo della tenerezza di Dio», nasce dall’esperienza concreta di don Tullio Proserpio e don Giovanni Sala, sacerdoti ambrosiani che da vari anni svolgono il delicato compito di assistenti spirituali presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Dalla voce della fondatrice del Centro di Aiuto alla Vita-Mangiagalli di Milano, il testo propone le storie, le sfide, i volti di chi ha scelto di non abortire.
C.S. Lewis, illustre medioevalista e amatissimo romanziere, amico di Tolkien, si è sempre dichiarato scrittore cristiano, ma un “cristiano” nemico di ogni facile consolazione.
Il testo che proponiamo riguarda da vicino chiunque abbia avuto nella sua vita un dolore, la maggioranza degli uomini.