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Immigrazione, mini decreto flussi 10mila ingressi per formazione   versione testuale
Pubblicato in G. U. l'atto che apre le porte a cittadini stranieri interessati a seguire corsi di qualificazione professionale e tirocini per l'apprendimento di un mestiere.
(1 settembre 2011) - L'Italia riapre le porte ai lavoratori stranieri. Non a tutti però: solo a diecimila fortunati, ammessi a seguire corsi di formazione professionali o tirocini. Il via libera arriva da un decreto firmato dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, l'11 luglio scorso e pubblicato il 29 agosto sulla Gazzetta ufficiale.
 
Il decreto flussi 2010. Nulla a che fare con la corsa alle quote dell'ultimo decreto flussi: una lotteria partita il 31 gennaio scorso e i cui lavori di smaltimento delle domande non si sono ancora esauriti. A vincere un "posto da regolare" sono stati allora solo i più veloci, vista la scarsità delle quote in palio (86.580 nuovi ingressi e 11.500 conversioni di permessi di soggiorno).

Basta pensare che solo nelle prima quattro ore i server del Viminale avevano registrato ben 300mila domande d'assunzione. Il nuovo decreto del ministro Sacconi non riguarda invece chi viene in Italia per lavorare, ma solo chi chiede di qualificarsi e imparare un mestiere. In palio, per capirsi, sono diecimila permessi di studio e non di lavoro. Le domande si presentano ai consolati italiani all'estero.

I nuovi ingressi. Ecco le quote: per il 2011 sono ammessi in Italia 5mila cittadini stranieri per frequentare corsi di formazione professionale di durata non superiore ai 24 mesi, organizzati da enti di formazione
accreditati e altri 5mila stranieri per svolgere tirocini formativi e d'orientamento. Le quote vengono ripartite tra le Regioni. In testa, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.