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Anche tra gli immigrati è cresciuta la disoccupazione   versione testuale
E’ proprio vero che tutti gli immigrati lavorano, perché svolgono i lavori umili rifiutati dai giovani italiani'

(19 aprile 2011) - Nel biennio 2009-2010 si è registrata in totale una perdita di 554.000 posti di lavoro, sintesi di un calo di 863.000 posti tra gli italiani e di una crescita dell´occupazione immigrata di 309.000 unità. (La Repubblica.it)
 
E’ proprio vero che tutti gli immigrati lavorano, perché svolgono i lavori umili rifiutati dai giovani italiani? Lo ha sostenuto il ministro dell’Economia Tremonti, in polemica con chi rimprovera al governo di non fare abbastanza per i giovani, in gran parte esclusi di fatto dal mercato del lavoro. Eppure dallo studio “L’immigrazione per lavoro in Italia: evoluzione e prospettive”, pubblicato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 23 febbraio 2011, emerge una realtà diversa.
Nel biennio 2009-2010 si è registrata in totale una perdita di 554.000 posti di lavoro, sintesi di un calo di 863.000 posti tra gli italiani e di una crescita dell´occupazione immigrata di 309.000 unità. Un primo dato che sembrerebbe dare ragione al ministro Tremonti. Però nello stesso periodo a un leggero calo della popolazione italiana si è contrapposto un aumento significativo di quella straniera (+626.000 persone): di conseguenza molti più stranieri si sono riversati nel mercato del lavoro, e quindi la disoccupazione ha colpito gli stranieri in percentuale molto maggiore (+64,2%) degli italiani (+18,4%). Il  numero di disoccupati in Italia è passato dagli 1,7 milioni del 2008 ad oltre 2 milioni nel 2010: a perdere il lavoro sono stati 281.000 italiani e 104.000 stranieri.
La differenza è che tra gli italiani si è registrato un massiccio calo degli occupati (-863.000), un incremento dei disoccupati (+281.000) e degli inattivi (+519.000). Tra gli stranieri il forte aumento della popolazione, fa notare lo studio, si è riversato invece in ognuno dei tre aggregati: occupati (+309.000), disoccupati (+104.000) e inattivi (+213.000).
Quindi non solo ci sono disoccupati tra gli stranieri, ma ci sono persino inattivi. Tra gli inattivi (persone che non cercano lavoro) c’è una certa per
E’ proprio vero che tutti gli immigrati lavorano, perché svolgono i lavori umili rifiutati dai giovani italiani? Lo ha sostenuto il ministro dell’Economia Tremonti, in polemica con chi rimprovera al governo di non fare abbastanza per i giovani, in gran parte esclusi di fatto dal mercato del lavoro. Eppure dallo studio “L’immigrazione per lavoro in Italia: evoluzione e prospettive”, pubblicato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 23 febbraio 2011, emerge una realtà diversa.
Nel biennio 2009-2010 si è registrata in totale una perdita di 554.000 posti di lavoro, sintesi di un calo di 863.000 posti tra gli italiani e di una crescita dell´occupazione immigrata di 309.000 unità. Un primo dato che sembrerebbe dare ragione al ministro Tremonti. Però nello stesso periodo a un leggero calo della popolazione italiana si è contrapposto un aumento significativo di quella straniera (+626.000 persone): di conseguenza molti più stranieri si sono riversati nel mercato del lavoro, e quindi la disoccupazione ha colpito gli stranieri in percentuale molto maggiore (+64,2%) degli italiani (+18,4%). Il  numero di disoccupati in Italia è passato dagli 1,7 milioni del 2008 ad oltre 2 milioni nel 2010: a perdere il lavoro sono stati 281.000 italiani e 104.000 stranieri.
La differenza è che tra gli italiani si è registrato un massiccio calo degli occupati (-863.000), un incremento dei disoccupati (+281.000) e degli inattivi (+519.000). Tra gli stranieri il forte aumento della popolazione, fa notare lo studio, si è riversato invece in ognuno dei tre aggregati: occupati (+309.000), disoccupati (+104.000) e inattivi (+213.000).
Quindi non solo ci sono disoccupati tra gli stranieri, ma ci sono persino inattivi. Tra gli inattivi (persone che non cercano lavoro) c’è una certa percentuale, difficile da definire, di scoraggiati, cioè di persone che non cercano più lavoro perché disperano di trovarlo. Alcuni anni l’allora presidente dell’Istat Luigi Biggeri disse al Festival dell’Economia, a Trento, che i politici citano le statistiche solo quando a loro conviene…forse da allora le cose non sono cambiate molto.
centuale, difficile da definire, di scoraggiati, cioè di persone che non cercano più lavoro perché disperano di trovarlo. Alcuni anni l’allora presidente dell’Istat Luigi Biggeri disse al Festival dell’Economia, a Trento, che i politici citano le statistiche solo quando a loro conviene…forse da allora le cose non sono cambiate molto.