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Presto una casa del migrante e museo dell'emigrazione   versione testuale
Lo ha annunciato l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia Regione Lazio, Aldo Forte, a Buenos Aires
(25 marzo 2011) - Stiamo realizzando una casa del migrante e un museo dell’emigrazione della Regione Lazio”. Lo ha annunciato dall’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, a Buenos Aires, dove ha incontrato oltre duecento rappresentanti delle quattordici associazioni di emigrati di origine laziale che risiedono in Argentina.
Quattordici associazioni che contano più di diecimila iscritti, con sedi in diverse zone del paese, da Mar del Plata a Rosario, da Santa Fè a Cordoba, passando per Tandil, Berisso, Bahia Blanca, Bariloche, San Luis, Mendoza e La Plata.
E che attendevano da più di tredici anni la visita istituzionale di un assessore regionale. “La casa del migrante – ha spiegato Forte – nascerà in una località turistica della costa laziale, dal restauro di un edificio di pregio di proprietà regionale. Il progetto prevede la creazione di un ostello polivalente, dove ospitare quegli emigrati laziali anziani che altrimenti non avrebbero la possibilità economica per visitare dopo tanti anni il loro paese di origine. E dove realizzare i soggiorni studio per i giovani figli e nipoti dei nostri corregionali all’estero, ai quali offrire la possibilità di approfondire lo studio della lingua e della cultura italiana”.
“Con questo intervento, così come con questo viaggio, – ha poi aggiunto Forte – la Regione intende rinsaldare i legami con i suoi emigrati, perché questi sono i nostri migliori ambasciatori nel mondo e rappresentano una doppia risorsa, culturale ed economica. C’è, infatti, un’Italia geografica e ce ne è un’altra più vasta, fatta dalle vecchie così come dalle nuove generazioni di nostri emigranti. Un’Italia, quest’ultima, che come testimoniato dall’entusiasmo e dalla passione degli emigrati laziali che ho incontrato in questo viaggio, è ancor più radicata della prima a quei valori, a quelle tradizioni e a quella cultura che hanno fatto la nostra patria. Una grande Italia fatta di persone che purtroppo non è stata mai abbastanza valorizzata negli anni e di cui rischiamo di perdere la memoria”.
“Ecco perché la casa del migrante – ha concluso Forte – ospiterà anche un museo dell’emigrazione. Un museo interattivo nel quale ripercorrere la storia dei migranti di origine laziale che risulta quanto mai utile soprattutto oggi che sempre più siamo chiamati a confrontarci con il fenomeno opposto dell’immigrazione. Ricordare il nostro passato e quello che noi abbiamo costituito per i paesi nei quali siamo arrivati, proprio come l’Argentina nella quale esistono città con oltre il 60 per cento della popolazione di origine italiana, è imprescindibile per affrontare la questione non come un problema, ma come un’opportunità di sviluppo”.