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Oltre 2800 migranti in Cie Lampedusa   versione testuale
Barroso: legittima la preoccupazione dell'Italia

(16 marzo 2011) - Lampedusa (AG) - Lampedusa scoppia: dopo gli ultimi sbarchi sono circa 2.700 i migranti presenti. I ponti aerei verso altre strutture di accoglienza in Italia vanno a rilento perché c'é quasi ovunque il tutto esaurito e la soluzione immediata è quella di allestire una tendopoli sull'isola. E' quanto sarebbe stato discusso oggi al Viminale, nel corso di una riunione cui hanno partecipato - tra gli altri - il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il capo della Polizia, Antonio Manganelli ed il commissario straordinario per l'emergenza immigrazione e prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso. Resta poi lo stallo sul traghetto marocchino Mistral Express (1.800 persone a bordo), che si trova al largo del porto di Augusta senza il permesso di entrare in acque italiane. Quello che Maroni ha chiamato 'Piano B', cioé l'ipotesi di dover gestire nel giro di poche settimane un esodo massiccio di immigrati (50mila nello scenario peggiore), si fa dunque sempre più concreto. Dall'inizio dell'anno sono infatti sbarcati - prevalentemente a Lampedusa - ben 10.500 tunisini, molti dei quali, ha indicato l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), sembrano alla ricerca di un lavoro e di migliori opportunità economiche piuttosto che di protezione internazionale.
60 “Fantasmi” in notte naufragio- Il mare non ha restituito i loro corpi e nessuno ne ha finora denunciato la scomparsa: potrebbero essere almeno 60 i 'fantasmi' che erano a bordo del barcone di migranti naufragato ieri non lontano dalle coste della Tunisia. Il numero e' incerto, ma di sicuro le testimonianze dei loro compagni di sventura che sono riusciti a mettersi in salvo, raccolti da altre barche di disperati, collimano ed hanno trovato conferma anche dai contatti che la guardia costiera italiana ha avuto con le autorita' tunisine. Il natante, partito probabilmente da una spiaggia nei pressi di Zarzis, si e' ribaltato dopo un paio d'ore di navigazione, quando ancora si trovava lungo la costa della Tunisia e non e' esclusa l'ipotesi che possa aver fatto tappa - o si preparasse a farla - in qualche altra localita' per riempire all'inverosimile di disperati lo scafo. Uomini e donne senza nome e di cui non si sa la provenienza: che non si tratti di migranti della zona di Zarzis sono pronti a giurarlo al porto tunisino. E ancora nessuno ha presentato una denuncia di scomparsa dicendo che un parente o un amico era su quel battello. La verita' ed i particolari su questo naufragio potrebbero venire anche questa volta dal mare, come nella vicenda della strage di Natale 1996, quando i morti furono oltre 280 al largo di Capo Passero e solo le testimonianze di un pescatore di Porto Palo ed il riaffiorare nel tempo di qualche cadavere portarono alla scoperta di quanto accaduto. (ANSA.it)