27 marzo
Pasqua di Risurrezione   versione testuale

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto
in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato
da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret,
il quale passò beneficando
e risanando tutti coloro che stavano
sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni
di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme.
Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo
giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti
da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare
al popolo e di testimoniare che egli è
il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza:
chiunque crede in lui
riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
(Atti degli Apostoli 10, 34.37-43)

Il volto della misericordia
La Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona. La Sposa di Cristo fa suo il comportamento del Figlio di Dio che a tutti va incontro senza escludere nessuno.
(Papa Francesco, Misericordiae vultus, 12)

Abbi cura di lui
Lo abbiamo desiderato tanto e finalmente, la gioia di accogliere il papa al Parcolido, è arrivata! Appena arrivato ha abbracciato e benedetto Lionella che aspetta un bambino, e abita la prima casetta del parco. Poi ha abbracciato, accarezzato e benedetto tanti bambini. C’è stata tanta commozione.
Patrizia, che da anni vive qui e ha lo stand dello zucchero filato, ha voluto abbracciarlo con le lacrime agli occhi. Fabrizio e Alessia, nel loro piccolo ma meraviglioso giardino, sulla porta della loro casetta, lo hanno salutato commossi. Maria, la più anziana del parco, e anche Ivalda, commossa nel vederlo entrare nella carovana, dove aveva vissuto sua mamma e dove ora viviamo noi, lo aspettavano accanto agli scalini della veranda.
Dalla veranda lui ha guardato con affetto la piccola comunità del lunapark, ha benedetto tutti e ha chiesto una preghiera.
Ciascuno portava nel proprio cuore i cari che dal paradiso ci guardano, che hanno, fino a poco tempo fa, vissuto qui con noi, e gli amici delle giostre di tanti piccoli e grandi parchi, di coloro che viaggiano con tante difficoltà, nei paesi e nelle città d’Italia.
I giornalisti, dopo questa visita a sorpresa di papa Francesco, si sono accorti delle persone delle giostre, ma non tutti comprendono la bellezza di questo lavoro, la dignità di chi viaggia e di coloro che, pur restando fermi, amano continuare a vivere accanto ai propri mestieri… in una carovana o in una casetta, con la luce, l’acqua, tanti fiori, il telefono, internet, tutto ciò che serve… in piccoli spazi, ma vicini gli uni agli altri. È una vita sobria, semplice, dignitosa, anche in questi tempi in cui si fa più fatica nel lavoro. È la vita degli “artigiani della festa”, che vogliono ogni giorno dimenticare se stessi per portare gioia e divertimento sano a giovani, a bambini… a tutti.
(Roma, una Piccola Sorella di Gesù)