Sussidio Quaresima-Pasqua 2014 - Liturgia - Musica - 25 maggio - VI Domenica di Pasqua 
25 maggio - VI Domenica di Pasqua   versione testuale
 · «Imponevano le mani e quelli ricevevano lo Spirito» (At 8, 17). La vitalità della comunità cristiana delle origini è paradigmatica per lo sviluppo della Chiesa in ogni tempo: anche nella nostra epoca, come allora, i credenti sono chiamati a lasciarsi plasmare dall’azione dello Spirito. L’omelia potrebbe caratterizzarsi come celebrazione dell’azione dello Spirito Paraclito che “rimane” in mezzo ai credenti per sempre e opera secondo il suo volere. Così potrebbe essere anche l’occasione preziosa per ricordare l’azione dello Spirito nella celebrazione eucaristica: esso, infatti, è invocato affinché il pane e il vino diventino Corpo e Sangue del Signore e coloro che se ne nutrono possano aprirsi all’«efficacia del mistero pasquale» (orazione dopo la comunione, Messale Romano, p. 222) nella loro esistenza e nel cammino della comunità umana e cristiana. È quanto mai opportuno rievocare il legame esistente tra la mensa della Parola e quella del Pane di vita. L’evento annunciato nella proclamazione liturgica della Parola di Dio trova il suo “oggi” nella partecipazione al Corpo e al Sangue del Signore nella comunione eucaristica: il dono della Parola si salda con il dono della vita stessa del Signore. “Oggi” il mistero pasquale si fa dono di grazia per la Chiesa: «Nella parola di Dio si annunzia la divina alleanza, mentre nell’Eucaristia si ripropone l’alleanza stessa, nuova ed eterna. Lì la storia della salvezza viene rievocata nel suono delle parole, qui la stessa storia viene ripresentata nei segni sacramentali della liturgia» (Ordinamento delle Letture della Messa, 10).
 
· La preghiera dei fedeli potrebbe riguardare in questa domenica le molteplici “chiamate” ecclesiali: neofiti, cresimandi e cresimati, coloro che parteciperanno o partecipano per la prima volta alla mensa eucaristica, ordinandi e neo-ordinati.