Sussidio Avvento 2013 - Per i giovani - 22 dicembre - IV Domenica 
22 dicembre - IV Domenica   versione testuale
Intervista 
 
Sono Alberto, 23 anni, di Rovigo. Studio Lettere Classiche e Storia Antica a Padova e sono animatore in parrocchia. A dire il vero faccio anche altre cose: presto servizio in un doposcuola, canto in una rock-band, suono la chitarra in un altro gruppo e conduco insieme ad altri ragazzi un programma radiofonico. Sono anche un tutor TeenSTAR, un programma educativo sulla sessualità rivolto a ragazzi delle medie e delle superiori.
 
Cos’è un programma TeenSTAR e cosa significa esserne tutor?
STAR sta per Sexuality Teaching in the context of Adult Responsibility: si tratta di un metodo di formazione all’affettività per adolescenti elaborato da due medici, Hanna Klaus e Pilar Vigil, incoraggiate dall’incontro con Giovanni Paolo II. Negli ultimi trenta anni è stato introdotto con successo in quaranta Paesi. In Italia dal 2010 il Teen STAR collabora con il Centro ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il programma, per consentire ai ragazzi di scoprire il significato profondo della sessualità, utilizza il metodo induttivo, ovvero il percorso inizia dalla conoscenza dei ritmi biologici del proprio corpo per capirne i segnali e svilupparli sul piano di relazioni più complesse. Insomma si parte dalle informazioni di base, perché c’è molta ignoranza tra i ragazzi, e si arriva a parlare di emotività e di rapporti umani. Il programma si ispira ai valori cristiani, all’attenzione alla vita sin dal concepimento, ma funziona perché non si parla direttamente di Dio. È aperto a tutti i giovani, divisi per età, ma senza distinzione tra credenti e non credenti. Oggi i ragazzi hanno bisogno di questo, hanno bisogno di essere compresi. E hanno bisogno di modelli credibili. Le esperienze al limite li attraggono: sesso, droghe, alcol a fiumi, tutto ciò che crea un immediato interesse e un corrispondente soddisfacimento del piacere a breve termine. Non hanno il minimo interesse nel sentirsi raccontare che Gesù è la via, la verità, la vita. Cosa potrebbe offrire loro una Chiesa che dice che il sesso prima del matrimonio è peccato e che la droga fa male? È più facile fornire loro gli strumenti di valutazione perché poi ci arrivino da soli.
 
Come vivi e come educhi al tempo dell’Avvento e del Natale?
Una volta in una canzone ho scritto: “se non nasci tu qui tra noi, sarà un altro giorno come tanti”. Il Natale secondo me porta anche e soprattutto questo: la testimonianza che Lui non ci abbandona e che ogni anno torna per ripeterci che “rinascere” dalle nostre debolezze si può!
 
E guarda caso non è nato in una sinagoga, tra sacerdoti e scribi, tra nobili e sovrani, ma è nato in un luogo umile, tra gente umile, adorato da giovani pastori umili: quello è anche il nostro posto, quello è il luogo dove dobbiamo testimoniare, quello è il sentiero che Gesù ci invita a percorrere dietro a lui! Testimoniare a chi ancora per vari motivi non ha avuto modo di conoscerlo veramente, che allenarsi e giocare nella Sua squadra è fonte di vera gioia. Il presepe, la grotta, quella luce, quella mangiatoia, quel bambino ci danno la possibilità di pregare, di parlare con Lui, di chiedere che ci dia una mano, la forza per essere testimoni, per mettere in gioco noi stessi e mettere in discussione la nostra fede, perché viviamo nel Suo Amore, e non giudichiamo “gli altri”. Chissà quanti pastori quella notte non avevano proprio voglia di alzarsi dalle loro brande per andare a vedere cosa stava accadendo, eppure Dio ha mandato gli angeli a destarli. Ecco, noi siamo quegli angeli, oggi, in questo tempo, in questo mondo: siamo angeli di Dio a cui viene chiesto di diffondere con la propria vita il messaggio che Gesù sta di nuovo nascendo per noi.