Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro. Ardeva per il fuoco, ma non si consumava - Liturgia - 29 marzo - Domenica delle Palme e della Passione del Signore 

20 marzo
Domenica delle Palme e della Passione del Signore   versione testuale

Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
è il Re d'Israele.
Osanna nell'alto dei cieli.
Antifona d’ingresso (Mt 21,9)
 
“La prova suprema della tua misericordia” (Preghiera eucaristica della Riconciliazione I)
Con questa celebrazione si apre la Settimana santa, che è la celebrazione dell'unico mistero pasquale, scandito in differenti momenti, non una semplice preparazione alla Pasqua. La Domenica delle Palme e della Passione del Signore celebra, con un ricco apparato simbolico, l’inizio dell’evento pasquale. Si ripete il gesto dei rami della folla che acclama, il procedere rituale dell’assemblea che celebra l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, la proclamazione integrale della Passione del Signore. Così si esprime la monizione iniziale prevista dal Messale per la commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme:
Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce per essere partecipi della sua risurrezione.
 
L’occasione formidabile e ambigua dei rami d’ulivo
Nell’occasione della Domenica della Palme, le comunità parrocchiali vedono le loro assemblee ospitare battezzati (e non battezzati) poco assidui, presenti nell’occasione del ramo benedetto da ricevere e sistemare nelle proprie case. Questa lodevole ed antica tradizione non è tuttavia priva di ambiguità. I pastori e il gruppo liturgico preparino l’occasione, come tempo di accoglienza per fratelli comunque potenzialmente sensibili e come gesto missionario.
Si suggerisce di predisporre brevissime monizioni che arricchiscano il gesto di ricevere il ramo benedetto, in quanto contatto con l’annuncio misericordioso e benedicente di Dio. Si potrebbe inoltre valorizzare la simpatia verso questo sacramentale, invitando i fedeli a recarlo ai vicini o parenti non presenti, accompagnato da un’immagine augurale sulla Pasqua.
 
La benedizione dei rami e la processione
Il Messale Romano offre la scelta tra la processione per la Messa principale, oppure l’ingresso solenne o semplice per le altre messe. Si legga e si segua con attenzione quanto indicato (pp. 114-122). Si aiuti a leggere il valore del camminare insieme, con un ordine, da un luogo significativo ad un altro, con il fine specifico oggi di commemorare un evento centrale del Mistero di Cristo. Il gesto, ben preparato, può ancora oggi esprimere tutta la sua ricchezza simbolica. È possibile l'utilizzo dell'incenso, prima della lettura del vangelo dell’ingresso del Signore in Gerusalemme, e il turiferario può aprire la processione solenne verso la chiesa, seguito dalla Croce “ornata a festa”.
La preghiera di benedizione dei rami rimanda al testo della Colletta, nel chiedere che la comunità liturgica possa vivere in modo efficace la celebrazione della Passione del Signore. Nell’orazione sulle offerte questa efficacia è indicata nel “giorno del tuo perdono”, non meritato ma offerto da Dio. La speranza è il frutto impetrato come risultato dell’azione liturgica.
Esempio di monizione dopo il saluto liturgico:
Gesù è il Principe della pace. Oggi iniziamo la Settimana santa, rivivendo con Lui il Mistero della sua passione, morte e risurrezione. I rami benedetti ci aiuteranno a portare nelle case la benedizione che riceviamo ora.
 
Continuità con la Quaresima
Se non si è svolta la processione, si suggerisce l’adozione per l’atto penitenziale – della seconda forma (MR, p. 296).
Il Vangelo va proclamato oggi con particolari accorgimenti: i candelieri e l’incenso eventualmente usati per l’ingresso non sono previsti per il vangelo; non c’è il consueto saluto prima della proclamazione; solo il diacono chiede la benedizione prima di leggere – e non altri lettori che eventualmente proclamano altre parti previste.
Si consiglia di proclamare la professione di fede utilizzando il simbolo detto “degli Apostoli” (p. 306), introdotto da una simile monizione:
Dalla Passione gloriosa di Gesù nasce la nostra fede nella risurrezione. Proclamiamo la nostra speranza con il credo apostolico, condividendo il cammino di tanti catecumeni nel mondo.
 
L’annuncio della Settimana santa e l’invito missionario
Pronunciata l’orazione dopo la comunione e prima della benedizione finale, si può dunque invitare i presenti a recare i rami benedetti anche ai vicini di casa, agli amici e ai parenti, come segno di benedizione e di annuncio.
Si abbia cura di sollecitare i fedeli alle celebrazioni della Settimana santa, con un sobrio annuncio delle occasioni e del loro valore.