Sussidio Quaresima 2013 - Il Giorno del Signore - 12 maggio - Ascensione del Signore 
12 maggio - Ascensione del Signore   versione testuale
"Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo" (Lc 24,51)
In questa solennità la liturgia celebra in Cristo asceso al cielo il compimento dell’esperienza del Figlio di Dio, che uscito dal Padre per venire al mondo, lascia di nuovo il mondo per ritornare al Padre.
Essa risulta l'ultimo atto di quella «esaltazione pasquale» che, iniziata con la resurrezione, ha innalzato alla gloria del Padre la sua umanità, dopo la vittoria sul peccato e sulla morte. In questo trionfo Cristo non è solo, con lui, Capo, anche le membra, ascendono alla gloria del Padre resi partecipi della sua stessa vita.
L'Ascensione è una festa di speranza che scaturisce dalla certezza nella fede del Signore risorto.
I cristiani «pellegrini sulla terra, possono pregustare nella fede e nei sacramenti la gloria di quella patria eterna, dove Cristo ha innalzato l'uomo accanto a sè» nella gloria. Le solennità pasquali non si chiudono con l'Ascensione ma occorre attendere di essere rivestiti di potenza dall'alto: è ciò che fa tutta la Chiesa in questi giorni che la separano dalla Pentecoste.
 
A questo proposito, si suggerisce di prestare attenzione, anche con il canto, alla proclamazione del Prefazio (dell’Ascensione del Signore I o II, pagg. 332-333), all’embolismo proprio nella preghiera eucaristica e alla formulario solenne della benedizione finale (Messale Romano, pag. 434). Tali momenti, possono diventare oggetto di annuncio anche nella predicazione omiletica.