Sussidio Quaresima-Pasqua 2014 - Catechesi - 6 aprile - V Domenica 
6 aprile - V Domenica   versione testuale
Gesù amando, ridona la vita

(Dipinto di Francesco Maria Sabatini)
 
L’immagine rappresenta la mano di Dio che, dalla luce, tira fuori dalle tenebre,
 il buio e i giornali, il corpo di Lazzaro, poi risuscitato.
 

Una sintesi catechistica per i formatori, i catechisti e i presbiteri
Il brano evangelico di questa V domenica è l’ultima grande catechesi battesimale, che prepara il catecumeno all’imminente celebrazione del Battesimo. La Risurrezione di Lazzaro, che anticipa l’evento Pasquale, ai credenti è donata nel Battesimo che, immersi nell’acqua e nello Spirito,  riemergono con Cristo a vita nuova. Questa pericope, che contiene il settimo ed ultimo segno operato da Cristo, si trova nella prima parte del Vangelo secondo Giovanni ed è identificata con il nome di “Libro dei segni”. Lo stesso miracolo, inoltre, apre ad una seconda parte del Vangelo, denominata “Il Libro della Gloria”, dove si parla della Risurrezione del Signore. In questo brano, Gesù si trova al di là del Giordano, perché minacciato di morte dalle autorità di Gerusalemme, quando viene chiamato ad intervenire per l’amico che sta morendo. Volutamente ritarda, perché sa cosa deve fare: attendere la sicura morte dell’amico per compiere il segno prodigioso della Risurrezione. Grazie a questo miracolo molti crederanno, ma per molti altri sarà il punto di non ritorno per poterlo condannare e poi uccidere. Il tema centrale di questo brano è, quindi, l’invito di Cristo a credere in Lui, nel segno concreto che poi sarà la sua Risurrezione: solo Lui può donare la vita vera e lo farà donando la sua.
 
Una sintesi catechistica per gli adulti
«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?» (Gv 11,25-26). È l’invito forte e pressante che Gesù rivolge ai suoi discepoli: credere in Lui, fidarci di Lui, abbandonarci a Lui, superando una fede debole e titubante. La risurrezione di Lazzaro è la promessa che Gesù fa a tutti noi, suoi amici. Riaprirà i nostri sepolcri, verrà a tirarci fuori dalle nostre tombe, dalle nostre vite che troppo spesso hanno il sapore della morte e del peccato, ridonandoci la vita rinnovata, piena ed eterna. Siamo chiamati però a superare l’incredulità, la diffidenza, che abbiamo nei confronti della verità che ci annuncia e a fare nostre le parole di Marta: «O Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo» (Gv 11,27).
 
Una sintesi catechistica per i fanciulli
Siamo quasi giunti alla Pasqua e in questa domenica Gesù ci vuole dire che ci ama tanto, proprio come amava il suo amico Lazzaro e che mai ci deluderà. Spesso lo incolpiamo perché non riceviamo ciò che chiediamo, quando, per esempio, qualcuno che amiamo ci lascia o sta tanto male e soffre. Così gli diciamo come Marta: “Signore, se tu fossi stato qui” (Gv 11,21) e pensiamo che sia indifferente di fronte alle nostre lacrime e al nostro dolore.
Invece non è così, anzi. Ci è detto nel Vangelo che anche Lui piange, ma il suo amore si rivela proprio nel dono che Egli fa ai suoi amici: ridonare la vita. In questi pochi giorni che ci separano dalla Pasqua, chiediamogli di aiutarci a credere di più in Lui, nel suo amore e impegniamoci a ricercarlo questo amore, in tutti coloro che ci sono intorno.
 
Attività
Realizzazione: ogni ragazzo scriverà sulla sua quinta orma l’impegno da vivere nella settimana da posizionare sul cartellone vicino alla tappa.