Sussidio Avvento 2013 - Per la catechesi - 6 gennaio - Epifania del Signore 
6 gennaio - Epifania del Signore   versione testuale
 
ADORARE
 
Una sintesi catechistica per i formatori, i catechisti e i presbiteri
 
Amare Gesù vuol dire dipendere da lui nell’integrità della mente, del cuore e della volontà, nella totalità della coscienza, dell’affettività e volontà. Rendere il proprio cuore come il cuore di Cristo, aprire la propria vita al dono totale di sé. Adorare è ristrutturare la propria identità su Cristo. In questo senso, siamo chiamati a vivere in modo profondo la preghiera come luogo di quell’esperienza mistica (contemplazione del Bello) che prende carne in un cammino ascetico. L’intensa contemplazione del mistero divino – mistica - , determina l’esigenza di conformarsi ad esso - ascetica -, lasciandosene attivamente plasmare nei gesti e nelle parole, nei pensieri e desideri.
 
 
Una catechesi rivolta ai genitori: “Nei Magi adorare è lasciarsi condurre”
 
Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra un luogo dove si trovava il bambino. Al veder la stella provarono una gioia grandissima (Mt 2,9). Adorare il Signore della vita è lasciarsi condurre da Lui nell’esercizio delle nostre responsabilità vocazionali. Il genitore che adora è il genitore che impara da Gesù, il vero educatore, l’arte di educare. Non esistono altri maestri per i genitori cristiani, non esistono altre autorità pedagogiche: chi adora nella sua vita il Signore Gesù, chi lo segue con il cuore, educa come lui ha educato. Al termine di questo Natale, allora, è forte l’invito a perseverare nell’ascolto della sua Parola che, come astro che ci precede, ci conduce ai piedi del Maestro, per adorarlo e per imparare da lui l’arte di amare così come lui ci ama. Amare come Lui ci ama, è la forma più alta della passione educativa.
(Per approfondimenti, cfr. CdA, c. 6 - Per noi obbediente fino alla morte di croce). 
 
 
Una catechesi rivolta ai giovani: “Nei Magi adorare è offrire”
 
Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra (Mt 2,11b). Giunti nella grotta, di fronte al re bambino in braccio a sua Madre, all’atteso dalle genti ormai manifestato, i magi si prostrano: le ginocchia si piegano e lo sguardo si abbassa, fino a terra. Egli è il Figlio di Dio il “Dio con noi”, l’adorazione è espressione di questa consapevolezza che si fa strada nel cuore dei magi e che sostiene il nostro adorare. È interessante notare che, dopo aver adorato, i magi offrono i loro doni, quasi a dire che non c’è dono sincero della propria vita al Signore Gesù che non parta da una profonda adorazione del suo mistero. Riscoprire che l’offerta di sé è frutto dell’adorazione ci proietta già nella luce della Pasqua, quando, dall’adorazione del Risorto e dal dono dello Spirito, scaturirà l’offerta missionaria della prima comunità. L’offerta di sé a Gesù e, in Gesù, agli altri, è il segno di una vita capace di adorare la presenza costante del Figlio di Dio nella sua Chiesa e nella storia. (Per approfondimenti, cfr. il CdG/2, c. 7 - Vita cristiana, vita nello Spirito).
 
 
Una catechesi rivolta ai fanciulli: “Nei Magi adorare è gioire”
 
Provarono una gioia grandissima (Mt 2,10b). Al termine dell’itinerario di Avvento-Natale ritorniamo al primo atteggiamento su cui si è riflettuto: vegliare. Adorare il Signore Gesù presente nella santa Eucaristia è vegliare nell’attesa della sua seconda venuta nella gloria: l’adorazione è l’attesa del Risorto.
È bello scoprire che adorare Gesù, come hanno fatto i Magi, è sperimentare una grande gioia: la gioia di sapersi amati dal Signore, la gioia di saperlo sempre con noi e di poterlo incontrare ogni volta che lo vogliamo. Proviamo a dedicare un momento della nostra giornata per incontrarlo, come frutto di questo Natale: il nostro cuore si riempirà della sua gioia.
(Per approfondimenti, cfr. Io sono con Voi, c. 9, - Viviamo da Figli di Dio).    
 
 
Attività
 
Materiale: l’immagine proposta per la scheda, fogli e penne.
Come: viene distribuita l’immagine stampata a colori e viene chiesto di rispondere a questa domanda: cosa può significare per la tua vita adorare il Signore Gesù? 
Queste risposte, come le altre delle successive domeniche, abbelliranno un grande albero di Natale posto nella sala in cui si svolge l’incontro.