Sussidio Quaresima-Pasqua 2014 - Migrantes - 1 giugno - Ascensione 
1 giugno - Ascensione   versione testuale
Cammino e Parola
L’Ascensione del Signore ricorda come cammino (“andate”) e Parola (“annunciate”) nella storia della comunità, che nasce sotto la Croce e si riconosce a Pentecoste, sono tra loro strettamente connessi.
Questa connessione tra cammino e Parola, non sempre riconosciuta nella storia della Chiesa, oggi è affermata come un valore nel cammino di riforma e purificazione della Chiesa. Il cammino delle persone oggi è diventato una realtà strutturale del vivere umano.
La mobilità interessa oggi nel mondo 232 milioni di persone. L’Italia da Paese di emigrazione è diventato anche Paese di immigrazione: circa 5 milioni di persone sono arrivate in Italia provenienti da 200 paesi del mondo. Tra essi, un milione sono i cattolici provenienti da diverse comunità e di diversi continenti: dall’ Europa provengono soprattutto dalla Romania, dalla Polonia e dall’Ucraina; dall’Africa molti cattolici provengono dal Congo e dalla Costa d’Avorio; dall’Asia provengono soprattutto dalle Filippine e dall’India; dall’America Latina provengono in particolare dal Perù e dall’Ecuador.
Il cammino di tante persone e famiglie, in particolare giovani, è diventato una risorsa di incontro e di annuncio della fede nelle nostre comunità, talora una provocazione forte allo stile di vita delle nostre comunità.
Il volto della Chiesa italiana si sta modificando anche per la presenza di un numero elevato di immigrati cattolici inseriti nei territori parrocchiali di ogni diocesi, ma sta anche cambiando in ragione della presenza di un numero significativo di sacerdoti, religiosi e religiose, che operano nella Chiesa italiana e che provengono in maniera prevalente dai Paesi del Sud del mondo, dall’Africa, dall’America Latina, dall’Asia-Oceania e fra le provenienze europee spiccano la Polonia, Romania e Ucraina.
Un aspetto importante della vita delle comunità cattoliche immigrate in Italia è l’attenzione e la cura alla liturgia, a motivo della quale  nelle diocesi italiane  sono nate comunità e centri pastorali con la celebrazione dei sacramenti nella propria lingua. Con la celebrazione dei sacramenti sono stati avviati anche itinerari di fede, con una particolare attenzione – soprattutto per le comunità cinesi e albanesi fortemente segnate dalla presenza di non credenti – ai percorsi di iniziazione cristiana degli adulti.
Un aspetto importante di questo incontro tra cattolici del Nord e del Sud, dell’Est e dell’Ovest del mondo è stato certamente la reciproca conoscenza di prassi e aspetti di vita cristiana.
Il cammino dei fedeli cattolici ha fatto riscoprire la bellezza e l’originalità di una Chiesa cattolica orientale, non solo nei suoi riti (armeno, copto, mozarabico, bizantino…), ma anche nell’organizzazione ecclesiale, nel ruolo dei laici, nella valorizzazione della famiglia, nella testimonianza di fede. Interessante è vedere la centralità del sacramento della Riconciliazione per i giovani delle comunità rumene; oppure la valorizzazione del percorso di preparazione al matrimonio nelle comunità filippine o vietnamite. O ancora l’importanza della Divina liturgia per i cattolici ucraini o della religiosità popolare nelle comunità latinoamericane o della domenica nelle comunità africane.
Un aspetto comune nelle diverse esperienza di fede cattolica è l’importanza di Maria nella vita delle comunità oggi, come della comunità apostolica. I cattolici albanesi il 26 aprile festeggiano la Madonna del Buon Consiglio, patrona degli albanesi e ormai è tradizione da 18 anni che gli albanesi immigrati in Italia, l’ultima domenica di maggio raggiungono numerosi il Santuario della Madonna del Buon Consiglio a Genazzano (Roma). In questi ultimi anni, circa 600 persone provengono da più parti d’Italia e dall’Albania per festeggiare insieme l’annuale appuntamento di incontro e preghiera, organizzato dalla Migrantes.
Le comunità cattoliche cinesi in Italia, in occasione della festività della Beata Vergine Maria ausiliatrice, molto venerata in Cina nel Santuario di Sheshan, si incontrano in una diocesi italiana (l’ultima volta a Prato) nel mese di maggio. Il numero delle presenze è stato di circa quattrocento cinesi residenti in Italia.
Secondo la stima del XXIII rapporto immigrazione 2014 di Caritas e Migrantes tra gli immigrati presenti in Italia, 1 su 3 è ortodosso, 1 su 3 è islamico; tra gli altri il 5,9% segue un’esperienza religiosa orientale (induista o buddista), mentre il 4,4% ha un’esperienza di Chiesa della Riforma.
Il cammino, l’ascolto e la proclamazione della Parola è diventato un nuovo cammino ecumenico  e di dialogo interreligioso popolare, che ha aiutato la conoscenza, il rispetto e anche la sperimentazione di percorsi unitari per la tutela della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato.
Le migrazioni ci ricordano il messaggio dell’Ascensione: cammino e Parola sono due aspetti della vita e della testimonianza della fede nella Chiesa. Ogni fissità, localismo e tradizionalismo e soprattutto ogni chiusura e discriminazione impoveriscono la crescita e la novità della fede. Oggi come ieri.