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10 Settembre

San Nemesio, martire

Dal Martirologio

Ad Alessandria d’Egitto, san Nemesio, martire, che, calunniosamente denunciato al giudice dapprima come ladro, fu assolto da questo crimine, ma inseguito, durante la
persecuzione dell’imperatore Decio, e accusato davanti al giudice Emiliano di essere cristiano, fu da lui sottoposto a ripetute torture e condannato al rogo in compagnia di altri ladri, a somiglianza del Salvatore che patì la croce insieme ai due ladroni.

Altri Santi

Dal Martirologio

Commemorazione dei santi Nemesiano e compagni, Felice, Lucio, un altro Felice, Littéo, Poliano, Vittore, Iader e Dativo, che, vescovi, sacerdoti e diaconi, allo scoppio della feroce persecuzione perpetrata in Africa sotto gli imperatori Valeriano e Gallieno, furono per la loro fede in Cristo dapprima crudelmente percossi e poi legati in ceppi e destinati alle miniere, dove san Cipriano con le sue lettere li esortava a sopportare con fermezza la prigionia e a custodire i precetti del Signore.

Dal Martirologio

A Costantinopoli, santa Pulcheria, che difese e promosse la retta fede.

Dal Martirologio

A Novara, sant’Agabio, vescovo.

Dal Martirologio

Ad Albi in Aquitania, ora in Francia, san Salvio, vescovo, che, condotto fuori dal chiostro, fu ordinato contro il suo volere per questa sede e, scoppiata la peste, da buon pastore non volle lasciare mai la città.

Dal Martirologio

Vicino a Spira nella Renania, in Germania, passione di san Teodardo, vescovo di Tongeren e martire, ucciso mentre si recava dal re Childerico.

Dal Martirologio

Ad Avranches in Neustria, ora in Francia, sant’Autberto, vescovo, grazie al quale fiorì sul monte Tomba il culto di san Michele Arcangelo.

Dal Martirologio

Nel monastero di Lucedio presso Vercelli, beato Oglerio, abate dell’Ordine Cistercense.

Dal Martirologio

A Tolentino nelle Marche, san Nicola, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino, che, dedito a una severa astinenza e assiduo nella preghiera, fu severo con se stesso, ma clemente con gli altri, e spesso imponeva a sé le penitenze altrui.

Dal Martirologio

A Nagasaki in Giappone, beati Sebastiano Kimura, della Compagnia di Gesù, Francesco Morales, dell’Ordine dei Predicatori, sacerdoti, e cinquanta compagni, martiri, che, sacerdoti, religiosi, coniugi, giovani, catechisti, vedove e bambini, morirono per Cristo su un colle davanti a una grande folla tra crudeli torture.

I loro nomi sono: beati Angelo Orsucci, Alfonso de Mena, Giuseppe di San Giacinto de Salvanés, Giacinto Orfanel, sacerdoti dell’Ordine dei Predicatori, e Domenico del Rosario e Alessio, religiosi dello stesso Ordine; Riccardo di Sant’Anna e Pietro da Ávila, sacerdoti dell’Ordine dei Frati Minori, e Vincenzo di San Giuseppe, religioso dello stesso Ordine; Carlo Spìnola, sacerdote della Compagnia di Gesù, e Gonsalvo Fusai, Antonio Kiuni, Tommaso del Rosario, Tommaso Akahoshi, Pietro Sampo, Michele Shumpo, Ludovico Kawara, Giovanni Chugoku, religiosi della stessa Compagnia; Leone di Satsuma, Lucia de Freitas; Antonio Sanga, catechista, e Maddalena, coniugi; Antonio Coreano, catechista, e Maria, coniugi, con i loro figli Giovanni e Pietro; Paolo Nagaishi e Tecla, coniugi, con il loro figlio Pietro; Paolo Tanaka e Maria, coniugi; Domenico Yamada e Chiara, coniugi; Isabella Fernández, vedova del beato Domenico Jorge, con suo figlio Ignazio; Maria, vedova del beato Andrea Tokuan; Agnese, vedova del beato Cosma Takeya; Maria, vedova del Beato Giovanni Shoun; Domenica Ogata, Maria Tanaura, Apollonia e Caterina, vedove; Domenico Nakano, figlio del beato Mattia Nakano; Bartolomeo Kawano Shichiemon; Damiano Yamichi Tanda e suo figlio Michele; Tommaso Shichiro, Rufo Ishimoto; Clemente (Bosio) Vom e suo figlio Antonio.

Dal Martirologio

A Londra in Inghilterra, sant’Ambrogio Edoardo Barlow, sacerdote dell’Ordine di San Benedetto e martire, che per ventiquattro anni consolidò nella fede e nella pietà i cattolici nella regione di Lancaster e, arrestato mentre predicava nel giorno della Pasqua del Signore, dopo la prigione, fu condannato a morte sotto il re Carlo I perché sacerdote e impiccato a Tyburn.

Dal Martirologio

Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese, beato Giacomo Gagnot, sacerdote dell’Ordine Carmelitano e martire, che, disumanamente gettato in una sordida nave durante la rivoluzione francese a causa del suo sacerdozio, morì consunto dalla cancrena mentre assisteva i compagni di prigionia ammalati.